Magazine Cinema

Il Ponte delle Spie

Creato il 07 gennaio 2016 da In Central Perk @InCentralPerk
Andiamo al Cinema
Non sono Dawson Leery, quindi Steven Spielberg non lo amo a priori.
A dire il vero non capisco neanche bene tutta la sua politica di autore degli ultimi tempi, che passa da film storici ben fatti per quanto lenti (come questo o come Lincoln) a bambinate facili facili (Tintin) per finire con ovvi scivoloni (War Horse).
Come Ron Howard, Spielberg è per me un artigiano di Hollywood più che un autore, uno che si presta e presta agli altri idee e sceneggiature, che le realizza al meglio o al massimo delle sue possibilità, ma che non lascia l'impronta che invece altri registi sanno lasciare.
Il ponte delle spie non mi fa cambiare opinione: tutto è perfetto, tutto è studiato nei minimi dettagli, dalla ricostruzione storica di Berlino all'America degli anni '60 in piena Guerra Fredda fino all'evoluzione psicologica dei personaggi, tutto si incastra alla perfezione, con dialoghi intelligenti, musiche silenziose, l'ottima fotografia, ma niente lascia davvero il segno.
Anzi, nel lunghissimo dispiegarsi di quanto visto, ci si annoia.
Il Ponte delle Spie
O meglio, io mi sono annoiata, tanto, mi sono pure addormentata un paio di volte, e se ero riuscita a rimanere desta nei lunghissimi e serrati dialoghi di Lincoln, non datemene una colpa.
La colpa è semmai di una sceneggiatura che si sofferma tanto e troppo su dettagli non fondamentali, che all'azione preferisce l'inazione, che anche laddove ci aspettiamo il climax di quanto finora subito (in quel ponte del titolo), tutto si ferma, e si risolve con facilità. E pensare che alla scrittura ci sono i fratelli Coen, mica il primo arrivato. Ma traccia del loro ritmo, del loro umorismo nero, non ce n'è, affossato invece in tanto patriottismo.
La storia di per sé è di quelle accattivanti, che vede un cittadino scrupoloso accusato di essere una spia sovietica nell'apice della paura della Guerra Fredda in un'America che educa i suoi figli a come scampare a una bomba atomica, vede un onesto avvocato assicurativo prendere a cuore la sua difesa, tanto da inimicarsi colleghi e concittadini, vede quello stesso avvocato senza alcuna esperienza sul campo inviato a Berlino a contrattare con i russi e con i tedeschi lo scambio di prigionieri: dare quella spia e ricevere uno studente di Yale e un pilota di aerei-spia precipitato in territorio nemico.
Vede questo avvocato cercare di risolvere con le parole, con il dialogo, quanto i Presidenti dei rispettivi Paesi non sono in grado di fare.
Il Ponte delle Spie
E allora, tutte le voci di grande capolavoro, di Spielberg al suo meglio, di film dell'anno arrivato proprio all'ultimo dell'anno?
Non so spiegarle, mi spiace, perchè se ci si sofferma sulla fattura, su quella fotografia perfetta, su quella ricostruzione più che accurata, su quella Berlino fatiscente in cui quel muro sta per essere eretto, se si guarda al lato tecnico, allora sì, non c'è nulla da criticare.
E nemmeno se si guarda al quasi sconosciuto Mark Rylance, attore teatrale, che interpretando la spia sovietica Rudolf Abel dà il suo meglio, eclissa tutti gli altri, Tom Hanks compreso che ai miei occhi rimane Tom Hanks che interpreta James B. Donovan, che mette su parecchi chili, che gigioneggia, ma non si annulla nel suo personaggio, va da sé buonista e pieno di spirito come sono i ruoli che si danno a Tom Hanks.
Tutto questo non basta per farne un film capolavoro, proprio no, e ai miei occhi rimane il film che mi ha fatto addormentare, che nella sua lunghezza eccessiva mi ha annoiato, raccontandomi una pagina di storia americana e mondiale che non conoscevo in modo oltremodo patriottico, ma che non ha saputo farlo nel migliore dei modi, ovvero tenendo vivo il mio interesse.
Sbaglio io?
Sbagliano gli altri?
Sbaglia Dawson?
Non lo so. Quello che so è che alle palpebre pesanti si dà ragione, nonostante tutto.
Il Ponte delle Spie
Regia Steven SpielbergSceneggiatura Matt Charman, Joel ed Ethan CoenMusiche Thomas NewmanCast Tom Hanks, Mark Rylance, Amy Ryan, Jesse Plemons, Sebastian KochIl TrailerSe ti è piaciuto guarda ancheThe Imitation Game, Unbroken, Argo

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine