In tanti ci preoccupiamo delle applicazioni del Rift che, dopo essere nato in ambito videoludico, è entrato a contatto col mondo informatico in generale, andando a toccare anche quello chirurgico, spaziale, educativo e cinematografico.
E la musica? Ogni singolo d'artista degno di contratto discografico major, oggi, viene associato e promosso tramite il relativo videoclip sui canali televisivi delle più famose radio per poi essere immesso nell'enorme involucro mediatico di Google, YouTube . La VR, forse, cambierà qualcosa.
Kumi Koda, cantante che ha già da qualche tempo provocato polemiche per avere esortato le donne ad avere figli all'età di 35, ha realizzato un video musicale per la sua nuova canzone, Dance in the Rain, girato a 360 gradi e visualizzabile in VR.
Il video è stato presentato durante la Tokyo Designers WeeK.
Naturalmente non possiamo pubblicare il video fruibile in VR, quindi vi mostriamo il trailer standard del clip che, grazie al design di moda Yohji Yamamoto, riproduce un'atmosfera davvero futuristica.
La versione per Forse Oculus Rift sembra un livello di Myst. Si ha anche la possibilità di fermare la musica e guardarsi intorno. la risoluzione non è delle migliori, ma è sufficiente a coinvolgerci. Il giudizio sulla canzone, ovviamente, lo affido ai vostri gusti musicali.
Esperienze come queste e altre demo, come quelle proposte al Tokyo Designers Week da Kohei Nawa, uno dei più importanti artisti contemporanei del Giappone, rendono chiaro il concetto che gli ambienti VR "passivi" o esplorativi saranno importanti quanto quelli interattivi.