Gli scavi a Lavagnone
Resti di una mandibola e di una parte del cranio sono stati ritrovati durante gli scavi archeologici che l'Università di Milano sta conducendo nella palafitta di Lavagnone, dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Si tratterebbe di una ragazza in giovane età, almeno a quanto risulta dalle prime sommarie analisi.Il ritrovamento va ad inserirsi in una serie di importanti scoperte effettuate nella zona e riguardante il cosiddetto popolo dei laghi. Gli archeologi hanno datato i resti umani a 3500 anni fa, ad un periodo compreso tra il 1550 e il 1500 a.C.
Nell'Età del Bronzo le ossa degli antenati erano oggetto di manipolazioni e questo era particolarmente valido per il cranio, che veniva asportato e conservato nel villaggio. Al cranio si dedicava un culto con funzione apotropaica e, in seguito, le ossa parietali venivano tagliate e forgiate a forma di pendaglio, con funzioni di potente amuleto.