Un tempo le situazioni difficili in Italia si concludevano a tarallucci e vino. Baci, abbracci e nessun inturgidimento preconcetto delle posizioni e degli organi primari o secondari, come da collocazione di Woody Allen (Il mio cervello è il mio secondo organo preferito). Poi venne Silvio e le vecchie tradizioni culinarie furono troncate. Culi e basta. Si cominciò così a sfottere, a fottere e a sbafare con ostriche, champagne e contorno di patatine più che cotte con la cotta per i suini gentili e miliardari. Tutto però a spese di Sua Emittenza, più noto negli ambienti “libero-scambisti” come Sua Intermittenza, a causa degli improvvisi cali di desiderio. Erano giorni tutto sommato tranquilli per l’Italia, non si alzava quasi nulla, dallo spread al c. di B.; le sole impennate degne di questo nome venivano dalle quotazioni di Mediaset in borsa e dall’audience ascendente delle reti del biscione. Era questa l’unica vera elevazione, negli affari e non nell’affare, che Berlusconi poteva vantare. Niente barra dritta per B, né nella vita politica, né dalla vita in giù, infatti Il suo apparato di gabinetto risultava floscio e senza capacità penetrative al pari del suo apparato da gabinetto. Del resto, sono convinto che la vera eccitazione per il cai-mano (calcando sulla mano avrebbe evitato guai) stesse nel comprare le ragazze più che nel trombarle, perché ciò lo faceva sentire onnipotente anche se ormai in preda all’impotenza sessuale. Ma la sinistra era sdegnata da questo comportamento che segnalava la fine del mondo buono, l’abiezione etica, il decadimento dei costumi, la mancanza di ritegno, la disfatta della cultura, la degenerazione della specie. Quando comandavano loro queste cose non accadevano, salvo il fatto che si moltiplicavano le loro puttanate anziché le puttane e le manifestazioni di “genere”… sconcio come i gay pride. Lorsignori dovrebbero però spiegarmi come mai se a leccarsi dappertutto sono gay, lesbiche e travestiti , e per di più sotto gli occhi della folla, bisogna felicitarsi per l’avvento del libero amore mentre se lo fanno gli avversari politici nel chiuso delle loro ville sono dei corruttori della pubblica morale. Comunque, spargendo fango e sputando sentenze i censori, con l’aiuto del Capo dello Stato e degli eserciti puritani venuti dall’oceano, sono riusciti a disarcionare il porco e ad insediare l’orco. Oggi che vigono sobrietà, morigeratezza e castità sono forse finiti gli abusi? Forse quelli sessuali (ma non ci giurerei) attinenti al cosino privato ma continuano senza sosta quelli della cosa pubblica. Monti, difatti, non è uno che monta e smonta puledre ma a quanto pare non si sottrae al godimento notturno. In questo frangente parliamo di una cena parentale nel palazzo presidenziale nel giorno di chiusura. A capodanno ha invitato i suoi ad una festa in loden pagando in proprio le libagioni ma tenendo aperto il ristorante “da Chigi” e costringendo il personale, circa 50 persone, a restare in sede a spese dello Stato. Un comportamento simile lo aveva tenuto con il barbiere dello stesso franchising governativo costretto ad aprire di domenica. Ma ora nessuno si lamenta di niente perché Monti è serio e misurato, non come quel maiale di Berlusconi. Non è “verro”?
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