Per l’appuntamento divulgativo del giovedì mi permetto di tornare a bomba sul cospirazionismo.
Settore che mi diverte tantissimo trattare, perché posso alternare serietà a sarcasmo, documentazione a narrativa, rimanendo sempre con la solida certezza che qualunque mia premessa verrà ignorata in fase di commento.
Ottimo motivo per saltare i preamboli e per venire al dunque, non vi pare?
Sicché, dopo il post sullo Stargate iracheno, che ha fatto il record di “ascolti”, vi regalo una sorta di bis, questa volta portandovi sul più famigliare territorio italiano.
Alzi la mano chi tra di voi ha sentito parlare dello Stargate sul Gran Sasso. Nessuno? Ci credo: la notizia è vecchia di qualche anno ed è stata riportata solo da giornali locali. Tuttavia è mio grande piacere proporvela oggi, sperando che vi piaccia.
In fase di documentazione ho scoperto una cosa interessante: il Gran Sasso è una delle aree italiane con più alta densità di avvistamenti UFO. Magari gli esperti già lo sapevano, ma io no, non interessandomi granché di ufologia.
Sta di fatto che dalla seconda metà degli anni ’90 a oggi gli avvistamente si sono moltiplicati, coinvolgendo sia gente del posto che occasionali turisti.
Oltre ai tradizionali “dischi volanti”, individuati sia di giorno che di notte, le cronache locali parlano anche di strane palle di fuoco e di lampi elettrici silenziosi (ossia non preceduti dai tuoni) che di tanto in tanto attraversano il cielo sopra quei luoghi incantevoli.
Ed è a questi avvistamenti che si riallaccia il mio post odierno.
Fine di ottobre, 1998. Un giornale locale riporta una bizzarra e incredibile notizia: un gruppo di escursionisti di Teramo si sarebbe imbattuto in un inspiegabile fenomeno luminoso alle pendici del Foltrone (Gran Sasso). Tale “luce”, secondo quanto riportato dal giornale, era nascosta dalla vegetazione, di forma ovale, statica. Gli escursionisti riferiscono l’avvistamento alle autorità locali che, con un complesso giro di telefonate, fanno arrivare la notizia nientemeno che al NORAD statunitense.
Il Centro per la Difesa dello Spazio Aereo USA fa una serie di rilevazioni satellitari e giudica che la “luce” potrebbe essere nientemeno che un portale dimensionale di natura quantica.
Non sono parole mie, bensì del giornalista che riporto questa notizia, che detta così sembra un’enormità mica da ridere.
O forse proprio da ridere…
Come vi dicevo, gli avvistamenti sul Gran Sasso sembrano essere una costante.
Da allora, se la storia fosse vera, il Foltrone dovrebbe essere diventata una sorte di Area 51 italiana.
Invece tutto tace. Alcuni blogger appassionati di misteri si sono premurati di fare un’approfondita inchiesta in zona, interpellando perfino le autorità del luogo (compresi un paio di comandi dei Carabinieri). Tutti hanno negato l’avvistamento, sostenendo che nessuno ha mai messo mano su una sola prova di quanto scritto in quel famoso articolo dell’ottobre 1998.
I blogger hanno ovviamente anche chiesto nella sede del quotidiano in questione. In redazione non hanno ricevuto né conferme né smentite, né tantomeno i giornalisti hanno rivelato le identità dei fantomatici escursionisti di Teramo, gli scopritori dello Stargate.
Diversi sopralluoghi sul Foltrone non hanno rivelato traccia del portale dimensionale.
In compenso sono spuntate le testimonianze di altri avvistamenti misteriosi, sempre in quella zona. Una in particolare riguarda una sfera bianca di notevoli dimensioni, in grado di proiettare una luce non dissimile a quella di un potente neon, sospesa sopra la boscaglia del Foltrone. Pare sia stata vista tanto di giorno quanto di notte.
Dei pastori hanno raccontato che i loro greggi si sono spaventati davanti a tale manifestazione, disperdendosi a valle. Ci sono anche le testimonianze di alcuni automobilisti di passaggio, finiti fuori strada per lo spavento al palesarsi della sfera luminosa gigante.
Come se non bastasse ci sono alcuni punti nella boscaglia del Foltrone in cui gli alberi e i cespugli risultano schiacciati, come da un grande peso o da una grande pressione. Si tratta di “tracce” dal diametro di parecchi metri e di forma circolare.
Se cercate qualche risposta io non ne ho.
Il rischio della mistificazione e, ancor più, quello della suggestione collettiva, è sempre dietro l’angolo.
Restano tuttavia degli enigmi, in primis l’articolo comparso sul quotidiano abruzzese, a cui nessuno è ancora venuto a capo.
Segnatevi questo articolo, nel caso vi vada di fare una gita sul Gran Sasso…
Il Monte Foltrone.
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(A.G. – Follow me on Twitter)