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Il porto di Cagliari nella seconda Guerra Mondiale

Creato il 13 febbraio 2014 da Lacagliaritana
Il porto di Cagliari nella seconda Guerra Mondiale

Luglio 1940 Esercitazione ginnica nel porto militare di Cagliari, l’istruttore dirige sopra uno sgabello

Il porto militare di Cagliari durante il secondo conflitto mondiale, svolse un importante ruolo strategico ed una preziosa funzione di supporto tecnico, in particolar modo ai sommergibili dislocati ed a quelli provenienti dalla base del Nord Africa, mentre ulteriore assistenza fu prestata a quelle unità impegnate in combattimento che a seguito dei danni riportati, trovavano nel porto del capoluogo un riparo sicuro, prima di poter riprendere il mare. Numerose le maestranze anche civili impegnate nelle officine della Lega Navale. Personale altamente specializzato, tra gli altri  anche tecnici siluristi.

Alcuni furono richiamati nei ranghi della Marina Militare, mentre altri alla fine del conflitto, per il conseguente ridimensionamento della base, trovarono lavoro in altre Amministrazioni. Sostenendo il concorso per le Ferrovie, occuparono le prime posizioni a conferma dell’alta specializzazione raggiunta.

 Purtroppo il ruolo strategico del porto, laddove stazionò spesso anche alla fonda, la VII Divisione Navale con prestigiose unità da combattimento quali,  incrociatori leggeri: Eugenio di Savoia, Duca d’Aosta, Attendolo, Montecuccoli, oltre ad una squadriglia di cacciatorpediniere, MAS ed altro naviglio in transito, non sfuggi agli alleati.

Ma già il 16 giugno del 1940 fu oggetto di attenzioni francesi insieme alla laguna di Santa Gilla e l’idroscalo di Elmas,  poi i britannici che lo individuarono dettagliatamente con un intenso lancio di bengala luminosi, mentre la popolazione interdetta a naso in su guardava lo spettacolo notturno, non immaginando che era solo il preludio della catastrofe che doveva arrivare.

La notte del Giugno 1942  velivoli inglesi ben informati, cercarono di sorprendere gli incrociatori alla fonda che levarono le ancore appena in tempo, le cortine fumogene  de Su Siccu furono spostate provvidenzialmente dal vento verso la città, che fu colpita  solo nella sua parte bassa per due ore. Si voleva credere od illudersi che gli obiettivi dovevano essere militari, nonostante i dettagliati rilievi fotogrammetrici, antenati dei moderni satelliti. Le presunte imprecisioni non erano certo compatibili con i voli radenti sulla città, che non ci risparmiarono neppure inutili mitragliamenti contro una città inerme.

Il 2 agosto del 1940 una formazione di 12 Swordfisch della Royal Navy decollati dalla portaerei Ark Royal che incrociava ad oltre 100 miglia dalla costa, quando arrivano volavano talmente bassi da falciare  sulla darsena un marinaio, che suo malgrado pensava di combatterli con la sua arma leggera. La nuvolaglia di metallo proveniva con le sue micidiali formazioni sempre dal mare, come l’atavica paura degli abitanti di un’Isola.  Testi e ricerche di Mario Salis

 “la fonte fotografica individua ripetutamente: Cagliari porto Militare, invitiamo i visitatori ad esaminare attentamente le foto, soprattutto nei contorni dello sfondo e dell’edificio per verificarne l’esatta attendibilità”

 (foto Archivio Istituto Luce)

 

Il porto di Cagliari nella seconda Guerra Mondiale

 Luglio 1940

Marinai  in attività ginnica  nel  grande spazio del porto militare di Cagliari, i marinai indossano un paio di pantaloncini bianchi, sullo sfondo  imponente edificio in stile fascista   l’istruttore impartisce gli ordini sopra uno sgabello

Il porto di Cagliari nella seconda Guerra Mondiale

Cagliari marinai corrono sotto la direzione di un sottufficiale istruttore

Il porto di Cagliari nella seconda Guerra Mondiale

Cagliari marinai impegnati nell’attività ginnica, sullo sfondo strutture della parte prodiera di un incrociatore col suo equipaggio

 

Il porto di Cagliari nella seconda Guerra Mondiale

marinai in calzoncini bianchi durante un'esercitazione nel porto militare di Cagliari, navi da guerra con la città sullo sfondo

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Ecco a cosa servono quei contenitori metallici marinai fanno la doccia sul molo dopo l’attività ginnica

 


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