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“Il Postino” di Michael Radford

Creato il 02 gennaio 2011 da Cinemaleo

1994: Il Postino di Michael Radford

“Il Postino” di Michael Radford
“Il Postino” di Michael Radford

Uno dei più celebrati lavori degli anni 90, e giustamente. “Un atto d’amore verso il cinema. Inevitabilmente commovente” (il Farinotti).

“Troisi è riuscito, sulla sua pelle, a trasmettere gli stati d’animo del protagonista. Senza strafare, senza lunghi monologhi”, afferma MyMovies, e La Stampa osserva “…come a dire che poesia, politica e amore possono essere tutt’uno nella non mutilata passione di vivere; che la poesia può insegnare a parlare e pensare, a riconoscere le emozioni e ad esprimerle, a vedere il mondo e a volerlo cambiare”.

Tra i vari innumerevoli commenti, mi sembra da condividere in pieno quello di Fabrizio Reale. Ne riporto una parte:

“E’ difficile, forse impossibile, separare il film dall’immagine indissolubile di un Massimo Troisi malato e stanco, tanto caparbio da sfidare la propria precaria salute per terminare le riprese di quello che per molti è considerato il testamento spirituale del grande attore e regista napoletano… Tratto dal romanzo “Il postino di Neruda” di Skàrmeta, girato nelle splendide Procida e Salina, Il postino è stato da subito circondato da un’aura magica che ha fatto di questa pellicola un caso unico, elogiato da critica e pubblico, tanto apprezzato all’estero da portare il nome di Massimo Troisi nell’olimpo della cinematografia mondiale con una candidatura postuma all’ Oscar come miglior attore protagonista…

Per tutti Il postino è universalmente riconosciuto come il suo capolavoro, un film, senza nulla togliere alle tante belle pellicole girate in precedenza, in cui raggiunse l’apice della carriera ed una notorietà internazionale sotto certi aspetti inattesa.  La mimica, i silenzi, le indecisioni nelle parole e nei movimenti del Troisi comico trovarono in una interpretazione drammatica così profonda il proprio naturale complimento.

…Un inno alla forza della poesia, al potere delle parole in grado di elevare personaggi a prima vista insignificanti a ruoli del tutto inattesi.

…Le immagini finali incentrate su Neruda/Noiret che ritorna dopo cinque anni in Italia, quelle passeggiate sulla spiaggia ricordando le ultime parole registrate dall’amico che mai davvero si era sentito abbandonato,  quel primo piano interminabile sul volto dell’attore francese da cui traspare l’incapacità di comprendere una morte tanto assurda quanto improvvisa, sono per lo spettatore ancora oggi emozionanti in quanto quello sguardo sbigottito ed incerto ben si prestava e si presta tanto a cercare di dare un senso alla morte del protagonista quanto a quella del personaggio reale”.

p.s.

Troisi muore nel sonno a Ostia, per attacco cardiaco, il 4 giugno 1994, 12 ore dopo aver terminato le riprese de Il postino. “Un finale grandioso per un attore. Morire alla fine di un film che ha tanto voluto e tanto amato” (Marcello Mastroianni).

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