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Il posto c’è, ma è meglio in doppia fila. E corso Acqui s’intasa

Creato il 04 gennaio 2011 da Lapulceonline

Il posto c’è, ma è meglio in doppia fila. E corso Acqui s’intasaE’ bastato meno di un quarto d’ora, trascorso lungo i marciapiedi di Corso Acqui, nella zona compresa tra Via De Amicis e Via Carlo Alberto, per assistere a uno “spettacolo” a dir poco indecente e vergognoso. In 15 minuti, passati ad osservare il continuo via vai di veicoli, è successo di tutto. Macchine lasciate in doppia fila, sulle strisce pedonali, in mezzo alla strada, in prossimità di un incrocio o dei punti in cui la sede stradale è più stretta. Insomma, possiamo parlare a tutti gli effetti di un “parcheggio selvaggio” che avviene continuamente e senza nessun ostacolo o contravvenzione.

C’è quello che deve comprare un accessorio per la propria bici, c’è la casalinga che va a ritirare il vestito in lavanderia, ci sono quelli che si recano al bar, in edicola, in farmacia oppure a ritirare i propri soldi dallo sportello bancomat. Tutti arrivano e non cercano neanche se ci possa essere un posto libero più in là: parcheggiano proprio davanti il luogo dove si devono recare, il più vicino possibile, anche se questo vuol dire commettere un’infrazione al Codice della Strada.

Si dice che ciò sia dovuto alla riduzione dei posteggi a cui è stato sottoposto Corso Acqui con l’inaugurazione della “Zona 30″. E’ una giustificazione del tutto infondata. Come testimoniato dalle foto e da una verifica sul posto, le aree per il parcheggio utilizzabili ci sono eccome. Basta percorrere 50 metri dalla zona incriminata, e in circa un minuto si arriva a una lunga fila di posteggi, molti dei quali sono vuoti. Anzi, c’è di più: spesso si trovano dei posti vuoti e correttamente delimitati proprio dall’altro lato della carreggiata rispetto a dove la sosta e la fermata sarebbero vietate. La gente, a quanto pare, sembra indifferente a tutto ciò. Per queste signore e signori diventa troppo impegnativo posteggiare il proprio mezzo qualche metro più in là. Evidentemente è così faticoso che si preferisce commettere un’infrazione ma fare meno strada a piedi, piuttosto che essere in regola e seguire il “galateo” delle persone civili. Il problema è che qui non si tratta di alcuni casi sporadici e isolati: è un fatto che avviene senza pause ed è compiuto da tantissime persone.

In certi punti la carreggiata diventa così stretta che è impossibile il transito contemporaneo dei veicoli in entrambe le direzioni. Quando si incrociano autobus, macchine, ciclisti e motorini, la circolazione si blocca e procede a singhiozzo. Chi è al volante deve stare attento a non centrare specchietti e fiancate. Ma in tutta questa confusione, coloro che dovrebbero far rispettare le regole e l’educazione stradale dove sono? Perchè i Vigili non controllano adeguatamente la zona e non rilasciano le dovute contravvenzioni? Di sicuro, se venissero compilate multe a valanga, il fenomeno del “parcheggio selvaggio” non sarebbe così grave. Infatti, piuttosto che prendere una multa sicura, la gente ci penserebbe due volte prima di posteggiare in divieto e si darebbe da fare per cercare un posto un po’ più lontano ma in piena regola.

Noi italiani abbiamo la fama di essere pigri e sedentari, pantofolai che cercano di fare ogni cosa con il minimo sforzo e nel minor tempo possibile. Lasciare la propria vettura in divieto di sosta può anche essere dovuto alla pigrizia, ma rimane sempre un gesto di profonda inciviltà che procura danni agli altri, causa pericoli e andrebbe sanzionato con le dovute maniere. I commercianti non devono temere che i Vigili facciano il loro dovere e multino chi vuole fare il furbo. La paura di perdere dei clienti non è un’attenuante plausibile. Infatti le aree adibite al posteggio ci sono e trovare un parcheggio in “regola” non è per niente difficile. Coloro che vogliono utilizzare i servizi commerciali in Corso Acqui possono tranquillamente farlo nel pieno rispetto delle più elementari norme di convivenza. Basta guardarsi un po’ attorno e percorrere qualche metro in più a piedi. Con un po’ più di senso di civiltà, nessuno ci rimetterebbe e di sicuro staremmo tutti molto meglio.

Il posto c’è, ma è meglio in doppia fila. E corso Acqui s’intasa
Il posto c’è, ma è meglio in doppia fila. E corso Acqui s’intasa

Il posto c’è, ma è meglio in doppia fila. E corso Acqui s’intasa
Il posto c’è, ma è meglio in doppia fila. E corso Acqui s’intasa

Il posto c’è, ma è meglio in doppia fila. E corso Acqui s’intasa
Il posto c’è, ma è meglio in doppia fila. E corso Acqui s’intasa
Il posto c’è, ma è meglio in doppia fila. E corso Acqui s’intasa
Il posto c’è, ma è meglio in doppia fila. E corso Acqui s’intasa

Il posto c’è, ma è meglio in doppia fila. E corso Acqui s’intasa
Il posto c’è, ma è meglio in doppia fila. E corso Acqui s’intasa
Il posto c’è, ma è meglio in doppia fila. E corso Acqui s’intasa


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