"Se vuoi vedere la propaganda guardati in giro, amica mia [...]. Dappertutto fanno uso dei nostri corpi di donne e della presunta eterosessualità globale per vendere qualunque cosa, perfino la violenza".
Emma sta vivendo brutti giorni: la sua compagna e amante Carmen l'ha appena lasciata per una fotografa di moda, Claire Morgan. Parla da sola imprecando, parlerebbe da sola comunque, e cammina, e dorme, e fuma fino a che incontra Punketta a una festa dove sono tutti mascherati e annoiati.
Il suo vero nome è Maxine, ha i capelli rosa e un certo qual charme. I dialoghi presenti nel libro sono liberi dai vincoli ortografici, niente virgolette, niente punto e a capo, e il lettore si trova senza dubbio dentro il discorso dei personaggi stessi.
Emma e Maxine s'intendono subito, si amano una notte con fuoco e ardore, e poi Maxine viene trovata strangolata non molto distante dall'appartamento di Emma. Inizia così un'indagine (anche emotiva) sul chi era Maxine, chi può averla uccisa, chi è Emma, e cosa ha perduto davvero, cosa va cercando.
In una Parigi di periferia, con qualche nota di Pigalle sullo sfondo e del locale di go-go e lap dance, si articola il racconto scritto in parlato, che non è un ossimoro né un tentativo di coniare un nuovo stile.
La Campo è solita scrivere proprio come si dialoga e qualche congiuntivo deprivato di correttezza si tollera nel vortice in cui ci si trova sfogliando le pagine.
In questo romanzo si parla di ragazze e donne che amano altre ragazze e altre donne non per parlare di omosessualità, né per dire che le donne amano meglio o peggio di quegli uomini che nella trama sono noiosi o spenti o che fuggono dalle responsabilità, quanto piuttosto per trovare un posto.
Il posto delle donne è fuori da una prigione mentale di cui molte donne sono detenute; il posto delle donne è fuori dai confini auto-imposti per educazione, retaggi, mass-media, e volontà.
La smania di piacere ad ogni costo fa smarrire la strada per quel luogo che invece ogni donna deve abitare: la propria femminilità, la propria natura, i propri bisogni primari, i propri sogni da realizzare.
Il posto delle donne, sempre secondo quanto si avverte leggendola Campo è, infine, ricominciare a vivere altrove, laddove cioè non si è mai pensato di voler andare. Henry Miller direbbe: " La nostra meta non è mai un luogo, ma piuttosto un nuovo modo di vedere le cose ".
Written by Daniela Montanari