Il potere delle cinque stelline

Creato il 08 gennaio 2014 da Mcnab75

Tranquilli: non parliamo di politica, anche se sul movimento pentastellato del comico genovese ne avrei da dire…
No, le cinque stelle citate nel titolo del post sono quelle utilizzate su Amazon per valutare un qualunque prodotto, specialmente libri (ebook compresi) e film. Noi concentriamoci proprio sui libri, ok?
Una stellina significa che il prodotto viene ritenuto scarsissimo, assolutamente sconsigliato. Cinque stelline corrispondono invece a una valutazione lusinghiera, un bell’ottimo in pagella.
Il potere delle stelline è quello di far risaltare i prodotti che ne hanno ricevute parecchie, sia in positivo che in negativo. La differenza però è ovvia: avere molte stelline negative influisce negativamente sulla vendita di un prodotto, mentre averne molte buone dà un notevole slancio sul mercato.
Ma il vero potere è di chi le stelline le può attribuire con un semplice click. In poche parole, il potere è dell’acquirente.
Ma siamo sicuri che tutto funzioni bene?

No, ovviamente la risposta è negativa.
In parte lo abbiamo già visto in un mio articolo di qualche settimana fa, Scusi, è uscito l’ultimo di Omero?
In quell’articolo analizzavo le assurde recensioni ad alcuni classici – moderni e antichi – della letteratura mondiale. Posta la libertà di ciascuno di noi di odiare un libro che i critici considerano un capolavoro, sono le motivazioni di certe stroncature a lasciare perplessi.
Lovecraft bocciato perché non racconta dove si può trovare il vero Necronomicon.
L’Eneide giudicata con una stellina perché scritta in versi.
Moby Dick trombato perché parla troppo di navi e di balene.
Io sono leggenda classificato palloso perché Matheson “scrive troppo”.

E via elencando. Leggetevi queste perle nel post che vi ho appena segnalato. C’è da piangere e da ridere allo stesso tempo.

Ovviamente anche i libri meno famosi subiscono le recensioni farlocche, almeno di tanto in tanto.
C’è chi dà una stellina a un libro fantasy perché “ci sono elementi di fantasia e non di realtà”.
Oppure c’è il genio che sconsiglia l’acquisto di un racconto horror perché… è violento.
Senza parlare di chi per sbaglio compra ebook in inglese e li valuta una stellina perché non riesce a leggerli.
Sì: sono tutti esempi veri, che ho visto coi miei occhi.

Ma non è finita. C’è anche chi non ha compreso il meccanismo di valutazione di Amazon (purtroppo succede anche questo). Sicché questi geni della letteratura moderna danno una stellina a romanzi che ritengono ottimi e cinque a quelli che vogliono bocciare. Forse perché, nella loro testa, una stella rappresenta una sorta di “primo posto”, in una specie di podio virtuale.
Follia?
Sì, follia.

E non voglio nemmeno addentrarmi nello spinoso discorso degli haters e degli scrittori/editori che cercano di rovinare la concorrenza attribuendo una stellina a casaccio, in una sorta di bombardamento a tappeto per abbassare la media.
Sì: anche questo non è un esempio citato a caso. Ma, come ho già detto, riserviamoci questa categoria di furboni per un futuro post.

Oggi invece voglio limitare il mio ragionamento a una domanda: non è che il lettore medio italiano sta perdendo gli strumenti basilari per poter comprendere/valutare un testo?
No, perché se c’è gente che compra un fantasy senza sapere cos’è, o chi stronca l’Eneide perché è scritta in modo “sorpassato”, secondo me il problema sta a monte, ed è molto più grande e complesso del previsto.
Il rischio, nemmeno così remoto, è che il lettore non sia più in grado di capire ciò che legge. Non gli vengono forniti gli adeguati strumenti per farlo, né in età scolastica né in altri contesti. Sicché il “potere delle stelline” sarà presto monopolizzato da questi individui che, magari in buona fede, stroncano libri di qualità, perché non sono capaci di comprenderli.

Voi che ne pensate?

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(A.G. – Follow me on Twitter)

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