Il pozzo dell’amore
Nel punto in cui s’incrociano la rue de la Grande Truanderie e la rue Pierre Lescot, nel quartiere Les Halles, si trovava anticamente il cosiddetto pozzo dell’amore (puit d’amour).
Esistono varie teorie che spiegano il nome particolarmente romantico legato al pozzo che sorgeva in questo punto della città.
Molte fonti affermano che tale denominazione risale al regno di Filippo Augusto e sarebbe legata al triste destino di Agnès Hellebick che si gettò nel pozzo in seguito a una delusione amorosa.
La leggenda racconta che il suo fantasma della giovane donna infestò la zona del pozzo per diverso tempo.
Il luogo divenne rapidamente una metà di pellegrinaggio di tanti amanti che si ritrovavano qui per cantare, danzare e scambiarsi promesse eterne.
Pochi anni dopo, sotto il regno di Francesco I, un giovane in preda alla disperazione sentimentale per il rifiuto ricevuto dalla sua amata, si gettò a sua volta nel pozzo.
Il ragazzo si salvò miracolosamente dalla rovinosa caduta e la donna, intenerita dal gesto, decise di sposarlo.
Il giovane innamorato fece restaurare il pozzo e vi fece incidere la scritta “Amour m’a refait, en 1525 tout à fait” (L’amore mi ha ridato la vita nel 1525).
Agli inizi del regno di Luigi XIV, in seguito alla richiesta dell’episcopato che vedeva negativamente le pratiche pagane degli innamorati, il pozzo fu distrutto.
Jean-Aymar Piganiol, un autore del XVI secolo, ha sfatato questa leggenda spiegando che il pozzo si chiamava “pozzo dell’amore” perché i servitori, con il pretesto di andare a prendere l’acqua, vi si davano appuntamento per i loro incontri amorosi.