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Il grande principe Mong Suen era a caccia con tutta la sua corte, e stavano cacciando in un bosco profondo. Ad un tratto, videro una cerva con il suo piccolo cerbiatto, e iniziarono a braccarli tra gli alberi perciò, velocemente, i due animali si ritrovarono accerchiati e senza via di scampo. La cerva disperata spiccò un grande salto, e riuscì a superare un fiume in secca, dal letto fangoso, mentre il suo cerbiatto, che avrebbe dovuto seguirla nella fuga, esitò troppo a lungo.
Il principe Mong Suen saltò come una tigre, e catturò il cerbiatto poi, tutto soddisfatto, lo consegnò a Qin Ba Xi, che era uno dei suoi più fedeli cortigiani, ordinandogli di conservarlo con cura e di portarlo nei giardini del suo palazzo. Allora Qin Ba Xi prese una corda, e la legò al collo del piccolo animale, poi salì sulla sua cavalcatura e prese lentamente la via del ritorno, mentre il principe Mong Suen si affrettò, al galoppo con la sua scorta, per giungere prima a destinazione.
Passarono alcune ore quindi, il principe Mong Suen mandò a chiamare Qin Ba Xi, per chiedere come avesse fatto con il piccolo cerbiatto, e come l’avesse sistemato nei suoi giardini ma, quando Qin Ba Xi fu al cospetto del principe si lasciò cadere sulle ginocchia. Qin Ba Xi chinò il capo, poi con voce calma ma sommessa disse al suo Signore: “Io Maestà vi ho sempre servito fedelmente, ma con il piccolo di cerbiatto non ho potuto farlo.
Oh mio Signore! Quando voi siete partito avanti con la vostra scorta, io ho iniziato a trascinarmi dietro il piccolo cerbiatto ma, mi sono accorto che sua madre, la cerva, ci stava seguendo da lontano e poi, quando mi sono fermato per fare abbeverare la mia cavalcatura, il piccolo stremato dalla lunga marcia si è lasciato cadere sull’erba, e allora la cerva si è avvicinata.
Ha iniziato a leccarlo, e a consolarlo dalla sua paura, lo leccava e mi guardava, e non si è allontanata neppure quando io mi sono avvicinato a loro. Ci siamo fissati a lungo, e io non ho avuto più il coraggio di separare la madre dal figlio. Allora ho sciolto la corda e ho liberato il cerbiatto, e li ho visti correre verso gli alberi, la cerva con il cerbiatto, e scomparire nel più profondo della foresta. Ora sono qui a confessare di avervi disobbedito. Ora Maestà voi sapere qual'è la mia colpa!”
Il principe Mong Suen, furibondo, colpì con il suo pugno il bracciolo della sua poltrona quindi saltò in piedi veloce come un fulmine, e urlò adirato fissando Qin Ba Xi: “Come osi confessare sfrontatamente la tua disobbedienza al mio ordine? Tu, come osi mettere in dubbio la mia volontà? Ti sei arrogato il diritto di decidere cosa fosse meglio senza ascoltare ciò che volevo io! E invece sia come io comando, che tu venga bandito dal Regno, e non avere la sfrontatezza di comparire mai più alla mia presenza. Che tu sia esiliato per sempre dal mio regno!”
Quindi Qin Ba Xi fu allontanato dal regno del principe Mong Suen, ma restò lontano solo per poco tempo, perché in tutto il paese fu proclamata la notizia che il principe Mong Suen aveva richiamato Qin Ba Xi alla sua corte, e lo aveva nominato Primo precettore e maestro privato del principe ereditario, il figlio amatissimo del principe Mong Suen. Alla cerimonia per quel prestigioso insediamento, uno dei cortigiani invidiosi di tale e tanta fortuna, si avvicinò al Sovrano e gli sussurrò insidioso:
“Vostra Celeste Maestà, questi non è quel Qin Ba Xi che vi ha sfacciatamente disobbedito facendo fuggire un cerbiatto?” Allora il principe si alzò in piedi e proclamò davanti a tutta la sua corte: “Questo che voi vedete è Qin Ba Xi a cui io devo tutta la mia riconoscenza, e che ha dimostrato compassione per un cerbiatto. E'stato così che mi ha dimostrato di essere il migliore precettore per il mio amato figlio. Mio figlio da lui potrà imparare il sentimento della compassione che è il migliore sentimento per il cuore di un regnante giusto.
Di lui ho pensato, che la compassione che ha dimostrato per il piccolo di cervo, la poteva riservare anche al figlio di un grande principe. E la compassione non è forse il sentimento più nobile che può abitare nel petto del futuro Imperatore del Celeste Impero? Perché non fu il Venerabile Lao-Tseu che disse: Essere Saggio significa conoscere gli uomini, essere Umano significa amarli …?”
Buona erranza
Sharatan