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Dopo aver legato questo suo impegno nella rappresentazione del presepe con i fondi del palazzo del Seminario, in accordo con la Curia di San Miniato, l'amico Mario Rossi, che tutti conoscono con il soprannome "Maglietta", si è trovato a reinventare una sistemazione alternativa alla sua opera.
Con l'aiuto dell'Amministrazione Comunale ha avuto la possibilità di utilizzare il vicolo di Faognana, che si affaccia sulla centralissima Piazza del Popolo di San Miniato.
Il suo presepe è sempre stato molto particolare, con il quale, più che realizzare una rappresentazione della sacra famiglia ambientata nei luoghi della terra santa, ha cercato di contestualizzare la natività con la società odierna.
Lungo il vicolo, seguendo un percorso definito ed obbligato, si giunge al cuore del presepe, la stalla della natività, attraversando delle scene composte con manichini ed oggetti, che si integrano con l'architettura del vicolo stesso, che uniscono la cronaca dei fatti del nostro quotidiano recente, con alcuni aneddoti tratti dal racconto della natività della Bibbia.
Mario tiene le chiavi del cancello del presepe. Lo tiene aperto ad orari fissati, ed accompagna i visitatori, conducendoli nelle storie che ha raccolto dentro al vicolo.
Si entra nel presepe attraverso l'oggi. Personaggi in mimetica militare, foto dei drammi odierni legati al terrorismo e al viaggio dei profughi verso l'Europa, ma anche altri simboli della violenza dei giorni nostri come le scarpette rosse, si trovano all'ingresso. Poi, la rappresentazione della chiesa "ricca" del cardinal Bertone con le scarpe d'oro, a chiudere la prima parte, quasi fosse un prologo, un'introduzione al presepe storiografico, come una sorta di calata dai giorni nostri ai tempi, e al significato della natività.
Ecco che si entra in un mondo povero, di piccoli artigiani, contadini, allevatori, semplici viandanti, che si incontrano lungo il cammino verso la stalla della natività, come mischiati tra coloro che peregrinano verso l'ammirazione al Salvatore.
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