Non è che sia proprio un onore il fatto che la nostra “bassa padania” (bassa in senso intellettivo, ovviamente) assurga a onore della cronaca nazionale per una polemica sui presepi nelle scuole.
![presepe Il presepe contestato (ovvero: “un bel tacer non fu mai scritto”)](http://m2.paperblog.com/i/149/1498267/il-presepe-contestato-ovvero-un-bel-tacer-non-L-BgCe51.jpeg)
Un’improbabile ex assessora del partito dei comunisti italiani (ve li ricordate i comunisti italiani? Quelli capitanati da Oliviero Diliberto che, dopo avere trombato il governo Prodi, si pentirono come Paolo di Tarso e si staccarono dal comunista in cachemire, Bertinotti), “figlia di papà” divenuta dirigente scolastica per uno di quei misteri italici per i quali è meglio emigrare (anche a Honolulu…) che dice che è meglio non fare i presepi a scuola, scatenando un’orda di politicanti che, invece di pensare a svuotare l’ex centrale nucleare colma di qualche migliaio di fusti radioattivi diventati pericolose gruviere, si lanciano come sciacalli sul povero bambinello, riducendolo a una misera occasione di infima polemica politica.
Me li immagino i padri di famiglia della “bassa” che in queste nebbiose sere se ne vanno alla ricerca di prostitute bambine albanesi alla periferia della città; oppure le mamme che vanno a fare i tour sessuali sulle coste africane. Questi genitori che regalano l’aifon8 al figlio di (otto) anni, insieme all’aipad e all’imac (così se ne sta buono a navigare su internet e non rompe i coglioni), che insorgono se gli si tocca il presepe a scuola!
“Un bel tacer non fu mai scritto” mi ripetevano spesso i miei genitori. Ovvero: meglio che stai zitto, piuttosto che sparare cazzate.