“Homeland” ha concluso la sua quarta stagione (in rilancio) con un episodio insolitamente quieto per la serie, specialmente visto che si trattava del finale.
[Contiene SPOILER] Al rientro a Washinton dopo la missione traumatica in Pakistan che ha portato anche la morte di Fara Sherazi, Peter ha tentato di sviluppare un legame romantico con Carrie mentre Dar Adal ha rivelato un patto faustiano tra la CIA e un leader terrorista. Il Presidente della rete Showtime, David Nevins ha condiviso alcuni pensieri sulla chiusura non convenzionale della stagione.
Entertainment Weekly | I fan hanno reagito in due modi diversi al finale: tra coloro che lo definiscono “lento” contrapposto ad altri che hanno trovato interessante il cambio di passo, innovativo e inusuale l’approccio.
Abbiamo cambiato rispetto al finale della terza stagione che ha visto la morte di Brody e credo che uno spettacolo con una quantità di politica e narrazione complessa può permettersi un ultimo episodio contenente un cambio di passo. Ho ritenuto necessario un episodio a Washington, con il bisogno di affrontare la sua situazione familiare di Carrie ed i suoi problemi con la maternità. Poi serviva una conclusione politica, non solo d’azione, la stagione ha visto dei momenti di grande azione, ma al suo centro è un thriller politico circa un luogo americano nel mondo e la difficoltà di quella posizione nel 21° secolo. Questa stagione è incentrata su come l’America si occupa del mondo musulmano, su cosa significava che Dar Adal fosse seduto su quel sedile posteriore, sul come Haqqani stava facendo il suo giro d’onore ad Islamabad. Quando l’ho vista per la prima volta, ho confessato [allo showrunner Alex Gansa] che era una delle puntate più belle della serie.
EW | Queste episodio è rimasto più a terra anche confronto ad altri momento della stagione che sono stati letti come troppi irrealistici.
Giusto, il culmine dell’azione c’era già stato ed è questo il bello della serie, possono intervallarsi dei momenti diversi; contemplativi o arrabbiati, presentarsi diverse direzioni. Questo spettacolo si chiama Homeland, quindi ho ritenuto importante riportarlo alla “patria” di Carrie. Se si torna indietro e pensiamo a tutta la stagione in generale, il finale è un episodio estremamente appropriato.
EW | Ha detto che per Homeland era importante il ritorno a casa. Questo discorso vale anche per la quinta stagione?
Non credo che abbiano stabilito niente, non ancora. Alex è sempre molto risoluto, non vuole concentrarsi su altro se non lo sviluppo della stagione davanti a lui. Ma di certo sarà da qualche parte all’estero – non torneranno in Pakistano – è una possibilità.
EW | Si tratta di un classico dilemma televisivo degli scrittori se porre i potenziali partner romantici insieme o cercare di tenerli separati il più possibile. Carrie e Quinn si sono avvicinati brevemente la notte scorsa, poi si sono divisi. Questa domanda è per gli scrittori, ma lei ha una preferenza?
Non è ancora chiaro per me se i sentimenti di Carrie per Quinn erano momentanei o più profondi. E non penso che la serie sia stata chiara in tal proposito. Chiaramente Quinn prova dei sentimenti per Carrie da lungo tempo. Non voglio speculare troppo… la mia preferenza è che non venga prolungato troppo il discorso “saranno o non saranno insieme”. Se vorranno farlo, ok, non siate carini. La mia unica preferenza è quella di cercare di restare imprevedibile e evitare i soliti cliché televisivi.