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Il presidenzialismo in Turchia

Creato il 20 giugno 2012 da Istanbulavrupa

Il presidenzialismo in TurchiaUn altro dei temi rilevanti del dibattito politico più recente in Turchia (l’altro è la questione curda sempre tragicamente attuale, vedrò di parlarne prossimamente) è il presidenzialismo. La corte costituzionale, qualche giorno fa, ha stabilito che il mandato del’attuale presidente – Abdullah Gül – ha la durata di 7 anni e che le prossimi elezioni per la prima volta a suffragio diretto avranno luogo nel 2014; ma ha anche aggiunto, a sorpresa, che lo stesso potrà presentarsi per un nuovo mandato stavolta di 5 anni (la riforma costituzionale voluta dall’Akp ha introdotto il mandato quinquennale, rinnovabile una sola volta; in precedenza la carica era assegnata dal Parlamento, di durata settennale e non rinnovabile). Il candidato naturale è Erdoğan: ed appare poco probabile che i due possano scontrarsi. Cosa farà Gül, allora? Diventerà lui premier? Magari opterà per la guida di un’organizzazione internazionale, forse la Nato? E soprattutto, quali saranno i poteri del nuovo presidente, a cui Erdoğan vorrebbe assegnare – nella nuova costituzione – un ruolo molto simile a quello del presidente americano o francese?

Un dibattito decisamente importante, purtroppo trasformato – per i lettori italiani dell’Ansa – in un condensato di pregiudizi e di banalità che poco hanno a che vedere con l’analisi politica e molto con le chiacchiere da bar (dopo aver bevuto): e così si parla di “potere quasi assoluto”, di “neo-sultano” (???), del paragone con Putin, delle accuse a Erdoğan – che “ha autorizzato il velo islamico nelle scuole e costruisce moschee” (parola dell’Ansa) – di avere un “piano segreto” e di promuovere la “reislamizzazione rampante” (ancora???) della Turchia. Tutto materiale per la mia rubrica sulla Turchia e i pregiudizi degli italiani, ovviamente.



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