Il prezzo dei superpoteri - Recensione - PC

Creato il 10 luglio 2013 da Intrattenimento

Iron Man, Wolverine, Capitan America, Deadpool e tutti i più famosi supereroi Marvel nell'anti-Diablo di David Brevik

Non tutti sanno che quello di Marvel Heroes è stato uno sviluppo abbastanza tormentato. In origine, avrebbe dovuto lavorarci Cryptic Studios e sarebbe dovuto essere quello che è poi diventato Champions Online quando le alte sfere hanno ritenuto che un gioco con i personaggi Marvel non avrebbe potuto competere nel mercato degli MMORPG di allora. Dopo qualche anno, la licenza è passata in mano a Gazillion Entertainment e Secret Identity Studios, quando i tempi erano maturi - grazie anche al successo dei film targati Marvel Studios - per un gioco del genere. Ma a che genere appartenesse Marvel Heroes, precedentemente chiamato Marvel Universe Online, a lungo nessuno l'aveva capito. Gazillion si ostinava a chiamarlo MMO, limitandosi a presentare, di mese in mese, i vari personaggi che si sarebbero potuti usare, da Wolverine alla sua ormai arcinemesi Ciclope, passando per certi Vendicatori che non c'è neanche bisogno di nominare. L'idea generale era che si trattasse di una sorta di DC Universe Online, ma alla fine si levò il sipario su quello che appariva a tutti gli effetti una specie di Diablo. Non a caso, a capo del progetto c'era David Brevik, ex sviluppatore Blizzard meglio noto per aver dato i natali a Diablo e Diablo II.
Marvel Heroes - Motion Comic "Chronicles of Doom", prima parte

Identity Crisis

Intervistato circa il suo nuovo gioco, David Brevik si è trovato giocoforza a dover rispondere a innumerevoli domande inerenti il franchise di Diablo, specialmente alla luce della polemizzata release di Diablo III. Le perplessità di Brevik riguardo al terzo episodio della serie che l'aveva reso famoso gli sono costate un brutale tweet da parte dell'ex collega - e a quel tempo direttore di Diablo III - Jay Wilson, il famoso "fuck that loser" (tradotto, "'fanculo a quel perdente") che è praticamente diventato un meme. Era scoppiata, insomma, una guerra aperta, seppur involontariamente, e Brevik si è trovato nella scomoda posizione di dover essere all'altezza dell'illustre e biasimato concorrente. Peccato che non ci sia riuscito. Marvel Heroes parte da una premessa diversa, intendiamoci: è un titolo gratuito, non bisogna comprarlo e nessuno ci obbliga a spendere un centesimo in microtransazioni, ma come tutti i giochi che sulle microtransazioni si basano alla fine si inciampa in tutta una serie di trabocchetti e trovate pensate apposta per farci impugnare la carta di credito come fosse il martello di Thor. Non è solo questo il problema di Marvel Heroes, e ne parleremo più avanti, ma c'è anche quello della sua identità: che cos'è, alla fine, la nuova creatura di David Brevik? È un hack'n'slash, fondamentalmente; un vero e proprio clone di Diablo in cui il giocatore controlla alcuni tra i più famosi supereroi della Casa delle Idee, assegnando i loro poteri ai tasti della tastiera e del mouse. C'è anche un pizzico di MMORPG in mezzo a tutto questo, con la possibilità di fondare delle gilde (un nome MMORPG-esco per definire dei canali di chat privati, tutto sommato) e di giocare in mappe istanziate in cui si aggirano gli altri giocatori in cerca di nemici da sconfiggere e bottini da raccogliere. C'è una storia a collegare i personaggi e le loro peregrinazioni in alcune zone che i fan dei fumetti riconosceranno immediatamente, come la Terra Selvaggia o Latveria; alla macchina da scrivere abbiamo un Brian Michael Bendis un po' sottotono e ben lontano dai fasti del suo Ultimate Spiderman: colpa anche del media, certo, ma la visual novel che collega i vari capitoli si rivela sufficientemente interessante nell'unire i principali eroi Marvel contro il diabolico Dottor Destino e la sua combriccola di cattivoni. Da questo punto di vista, Marvel Heroes sembrerebbe promettere anche bene, ma nel momento in cui si entra in una mappa e ci si ritrova circondati da personaggi tutti uguali vestiti in modi tutti uguali, crolla la filosofia alla base del gioco e tutti i difetti vengono a galla in men che non si dica.

Money-Men

Dal punto di vista tecnico, Marvel Heroes fa la sua discreta figura: non è certo sofisticato o all'ultimo grido, ma le location sono ricche di dettagli, i modelli dei personaggi curatissimi e le animazioni fluide e spettacolari. Dietro ogni costume o abilità c'è un lavoro di ricerca e consulenza certosino che rende la proposta Gazillion Entertainment senza dubbio il più preciso gioco su licenza Marvel mai realizzato. Gli eroi e i villain sono semplicemente quelli; sembrano usciti dalle pagine di un fumetto, e questo è sicuramente un pregio. I problemi, e decisamente grossi, si riscontrano semmai in un level design pigro e monotono che fa leva più sulla spettacolarità che sull'intelligenza della sfida e del giocatore. Le mappe, gigantesche, sono fin troppo piene di nemici anonimi da sconfiggere tra un boss e l'altro, tediando il giocatore a causa anche di un bilanciamento di poteri, abilità e personaggi a dir poco deludente. La maggior parte del gioco si può completare utilizzando non più di un paio di abilità, ricorrendo senza entusiasmo a un percorso di crescita banale e poco bilanciato. I boss stessi andrebbero affrontati seguendo delle tattiche ben precise, ma in gruppo ci si trova di fronte a una semplice caciara di effetti particellari che nasconde il modello del boss finché non è sconfitto. Gli eroi stessi non riflettono pienamente le loro caratteristiche peculiari, e quelli predefiniti sono pochi, troppo pochi per offrire al giocatore una buona varietà di approcci e strategie. Si inizia con Daredevil, Tempesta, la Cosa, la strega Scarlet e Occhio di Falco; gli altri si sbloccano in due modi: si acquistano o si trovano. La seconda possibilità è a dir poco remota: la frequenza di ritrovamento degli oggetti è bassissima, ovviamente per convincere il giocatore meno paziente ad aprire il portafoglio per mettere le mani sul suo eroe preferito o sul costume che gli piace di più. Ma anche in quel senso, Marvel Heroes perde una delle caratteristiche fondamentali del genere MMO e di quello a cui appartengono Diablo, Torchlight e compagnia: la varietà estetica. Gli oggetti e l'equipaggiamento raccolto durante le missioni non modificano l'aspetto degli eroi nel modo più assoluto, tranne quando si fa indossare loro uno dei vari costumi bonus. Ci piacerebbe dire che quel che conta sono le statistiche, ma a chi vogliamo darla a bere? Uno degli stimoli più importanti nei dungeon-crawler come questo è il desiderio di cambiare arma o armatura, di esibire quel rarissimo oggetto leggendario che farà morire di invidia tutti gli altri giocatori vestiti di stracci. In Marvel Heroes questo non succede, e il costo in euro dei personaggi e dei loro costumi è talmente proibitivo da rasentare la barzelletta: si passa dal paio di euro per gli eroi meno famosi alla ventina per giocare nei panni di Iron Man o l'Uomo Ragno. Senza la garanzia che, alla partita successiva, non si trovino sconfiggendo l'ennesimo boss.

Endgame

Una volta completata la campagna principale, sconfitto ogni boss e ripulita ogni mappa, difficilmente si è raggiunto il livello massimo e giocoforza ottenuto l'equipaggiamento migliore. A quel punto entrano in gioco i terminali che ci offrono varie missioni giornaliere con cui intrattenerci da soli o in compagnia. Anche in questo caso, la struttura di Marvel Heroes si appoggia fin troppo alle microtransazioni, mettendo a dura prova la pazienza del giocatore. Se è vero che un terminale offre una serie di missioni completamente accessibili, che ci richiederanno di ripercorrere alcune mappe per sconfiggere una versione potenziata del boss originale che le presiedeva, è altrettanto vero che un altro terminale ci attira con la promessa di sfide più interessanti e quindi ricompense decisamente più ghiotte soltanto per poi sbatterci in faccia la necessità di sbloccare ogni missione consumando una chiave cosmica. Questo oggetto è rarissimo e si può trovare completando le missioni quotidiane di base, ma nel caso si sia sfortunati - e succede spesso - ci si ritrova di fronte a un bivio: girarsi i pollici o pagare una chiave cosmica in denaro sonante? E chi ci garantisce che siano soldi ben spesi? E se non trovassimo nulla di utile, cosa dovremmo fare? Comprarne un'altra per tentare la fortuna in un'altra missione giornaliera? Proprio come in un gioco d'azzardo, ci troviamo a tempestarci di domande e a rispondere secondo coscienza; è questa la filosofia che caratterizza il nuovo gioco di Brevik, e anche se in una delle patch più recenti la necessità di comprare una chiave cosmica è stata rimossa resta il fatto che, se si sceglie la strada della parsimonia, si resta ben presto a corto di contenuti. Il terzo terminale post-game offre per fortuna due alternative all'insipido grinding di oggetti nella forma di una modalità sopravvivenza, in cui bisogna appunto sopravvivere a numerose ondate di nemici in compagnia di altri eroi, e di una modalità sfida in cui si devono affrontare delle versioni potenziate di boss e nemici comuni con un numero limitato di tentativi a disposizione. Ci sarebbe anche una mappa PvP, ma è un progetto in divenire al momento talmente poco bilanciato e confusionario che preferiamo astenerci dal commentarlo nella speranza che Gazillion Entertainment si schiarisca le idee in proposito.

Requisiti di Sistema PC

  • Configurazione di Prova
  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7-3770K @ 3.50GHz
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX780
  • Sistema operativo Windows 8
  • Requisiti Minimi
  • Processore Core 2 Duo E6400 2.13GHz o Athlon 64 X2 Dual Core 4800+
  • Scheda video GeForce 8800 GT 256MB o Radeon HD 3870
  • 2 GB di ram
  • 10 GB di spazio su disco

Sulla carta, Marvel Heroes era ricco di potenzialità: forte di una licenza importante e di una firma prestigiosa, poteva essere il gioco definitivo per i fan della Casa delle Idee. E tutto sommato si tratta di un prodotto abbastanza divertente, se preso con il giusto spirito e trattato con leggerezza. Chi cerca un'esperienza profonda, competitiva e longeva, però, resterà deluso, e dovrà prepararsi ad avere tantissima pazienza o tantissimi soldi: le microtransazioni incombono su praticamente ogni contenuto e lo sviluppatore ha imposto i limiti alla fruizione con un'insistenza fastidiosamente strategica. Se la cosa non vi spaventa, e volete soltanto giocare la campagna principale e non pensarci più, il fatto che sia completamente gratuito è un incentivo non indifferente.

Christian La Via Colli @C_Colli

Pro

  • È gratis
  • Tantissimi eroi e nemici della Marvel
  • Fedele alle fonti e ricco di dettagli

Contro

  • Roster predefinito limitato
  • Sistema di crescita e di combattimento insipidi
  • Microtransazioni dietro ogni angolo

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