Blood & Glory abbandona la formula in stile Infinity Blade per lanciarsi sul terreno degli action RPG
A pochi giorni dalla recensione di Dungeon Hunter 5, eccoci a parlare di un altro esponente del filone action RPG per i dispositivi mobile, in questo caso prodotto da Glu. Si tratta di Blood & Glory: Immortals, ultimo episodio di una serie che finora si era cimentata con un genere fondamentalmente diverso, quello dei picchiaduro gestuali in stile Infinity Blade, ma che ha deciso per questo nuovo capitolo di seguire le orme del franchise targato Gameloft, catapultandoci nello scenario di una Grecia antica presa d'assalto dagli stessi dei che dovrebbero proteggerla.
Niente dungeon, dunque, bensì ambientazioni completamente aperte, organizzate a "compartimenti stagni", con mura di fuoco che si ergono sul nostro cammino per impedirci di procedere laddove ci siano ancora dei nemici da eliminare. Camminando fra colonne e lunghe scalinate, sfasciando barili e forzieri per raccogliere eventuali oggetti, il nostro obiettivo nel gioco è quello di sconfiggere tutti gli avversari e passare da una missione all'altra, accedendo man mano a nuove zone e curando in modo particolare il crafting per ottenere un miglioramento delle caratteristiche del personaggio. Uno dei pregi di Blood & Glory: Immortals risiede senza dubbio nella possibilità di passare in qualsiasi momento, dalla schermata delle opzioni, a una delle tre classi selezionabili all'inizio, vale a dire guerriero, stregone e barbara. Inspiegabilmente è quest'ultima a disporre di attacchi dalla distanza grazie al lancio di una doppia scure, laddove invece lo stregone picchia i propri avversari con il bastone e il guerriero si serve invece di una potente spada. Scegliere un avatar piuttosto che un altro produce effettivamente grosse differenze nell'approccio alle partite, anche perché il guerriero è l'unico a poter effettuare la parata (con tanto di devastante contrattacco, se eseguita con il giusto tempismo), mentre la barbara e lo stregone dispongono di una sorta di "teletrasporto" che si rivela però meno reattivo della schivata standard vista nel già citato Dungeon Hunter 5. I controlli touch del titolo Glu sono indubbiamente migliori, visto che fanno uso di uno stick virtuale che si riposiziona ogni volta che poggiamo il pollice sinistro sullo schermo, nonché di un set di pulsanti discretamente grandi nella parte destra del touch screen. Migliore è anche la sensazione di impatto, con ogni colpo che viene accompagnato da un lieve "rallentamento" che ne rende al meglio la forza e dona grande soddisfazione durante le combo. C'è poi tutto un sistema di abilità speciali, attive o passive, che contribuiscono ad arricchire il repertorio dei tre personaggi, dotandoli di manovre spettacolari e devastanti. Un eccellente action RPG, dunque? Purtroppo no.twittalo! Blood & Glory: Immortals parte bene, ma dopo un po' i limiti dell'approccio freemium appaiono evidenti
Grindare alla follia
Il bilanciamento della difficoltà di Blood & Glory: Immortals lascia molto a desiderare, con meccanismi freemium invasivi che costringono a un grinding pressoché infinito e decisamente noioso per poter ambire a superare anche solo il primo "mondo". Le missioni iniziali filano che è un piacere, si apprezzano le combo e i contrattacchi, la resa dei colpi è ottima e il sistema appare piuttosto generoso nell'elargire monete, punti esperienza, oggetti e nuove abilità da apprendere.
Esattamente come in Dungeon Hunter 5, le armi e le armature raccolte negli scenari possono essere equipaggiati (laddove siano migliori di quelli in uso) oppure fusi per potenziare gli oggetti in nostro possesso, che raggiunto un determinato grado andranno invece "evoluti" tramite l'uso di particolari catalizzatori. Questa parte dell'esperienza funziona bene, utilizzando un'interfaccia abbastanza chiara, seppure le varie spade e corazze finiscano per somigliarsi un po' troppo, a discapito della varietà visiva. Il problema è quando si arriva allo scontro con i boss "divini" e con le missioni che richiedono un determinato livello d'esperienza, perché a quel punto si è letteralmente costretti a ripetere decine e decine di volte gli stage già fatti; trascinando gli avversari come un treno in corsa, visto l'enorme squilibrio che nel frattempo si è venuto a creare, e ottenendo premi sempre meno ricchi, cosa che chiaramente rallenta il processo di crescita e tende a creare un bel po' di frustrazione. Insomma, si rimane bloccati in un loop estremamente ripetitivo e privo di mordente, il tutto per costringere l'utente ad acquistare un pacchetto di diamanti, sbloccare le tradizionali casse "casuali" e ottenere, si spera, qualche oggetto di qualità da utilizzare per poter andare avanti. È davvero un peccato che gli sviluppatori abbiano usato un approccio così limitante, perché per il resto c'è davvero poco da dire: oltre a un gameplay solido e a un sistema di combattimento discretamente sfaccettato, Blood & Glory: Immortals vanta anche un comparto tecnico di tutto rispetto, con sessanta frame al secondo stabili (su iPhone 5s) e un ottimo livello di dettaglio delle ambientazioni, seppure la direzione artistica appaia generalmente poco ispirata. Blood & Glory: Immortals - TrailerPro
- Ottimo sistema di combattimento
- Tante missioni, tanti oggetti, bei boss
- Grafica fluida e dettagliata
Contro
- Pessimo bilanciamento della difficoltà
- Grinding pressoché infinito, si ripetono sempre le stesse missioni