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Il prezzo dell’oro in caduta libera Sale Telecom esclusiv...

Da Pukos
Il prezzo dell’oro in caduta libera Sale Telecom esclusiv...

Il prezzo dell’oro in caduta libera

Sale Telecom esclusivamente per la disputa sul controllo della società. A picco il comparto bancario in tutta Europa, giù anche le utilities.

Giornata di realizzi per le Borse europee, ma le vendite si sono indirizzate soprattutto sulla Borsa italiana perché la seduta odierna ha penalizzato in particolare i titoli del comparto bancario.

Londra (-0,6%) e soprattutto Francoforte (-0,3%) e Parigi (-0,1%) hanno limitato le perdite nonostante i principali titoli bancari quotati su quelle Piazze hanno fatto registrare forti ribassi: Barclays (-6,3%), Deutsche Bank (-6,9%) e Societe Generale (-3,7%).

Wall Street partita in calo, come al solito ha recuperato praticamente tutte le perdite iniziali, in questo momento sia JP Morgan che Goldman Sachs sono leggermente sotto la parità dopo che ieri avevano guadagnato quasi tre punti percentuali!

Torniamo però al nostro Ftse Mib (-1,07%) che ha visto pochi titoli terminare in territorio positivo, ma un protagonista assoluto: Telecom Italia (+8,70%), ovviamente alla base di questo rialzo la guerra che si sta scatenando per il controllo della società. Noi, noi italiani intendo, siamo fuori da questi giochi, l’Italia è in svendita ormai da tempo.

Si è salvato il comparto del lusso con Yoox Net-a-Porter (+1,15%), Salvatore Ferragamo (+0,79%) e Luxottica (+0,31%).

Concludiamo con i titoli in guadagno citando anche il piccolo passo in avanti di Mediaset (+0,30%).

Maglia nera di giornata ancora Stmicroelectronics (-4,75%), una ottava proprio da dimenticare, al momento en plein di ribassi ed un bilancio raggelante (-12,6%).

Storna dopo l’exploit di ieri Saipem (-4,01%), tutti a fare i calcoli e nessuno che può davvero sapere quanto può valere oggi il titolo, l’appeal speculativo rimane, ma i debiti sono davvero stratosferici.

Ed eccoci al settore bancario, una specie di Caporetto: Banco Popolare (-4,08%), Ubi Banca (-3,68%), Banca MPS (-3,45%), Bper (-3,01%), BpM (-2,90%), Unicredit (-2,24%), Intesa Sanpaolo (-1,65%) e Mediobanca (-1,45%).

Hanno sofferto anche le utilities, la più penalizzata dal mercato è stata Enel (-2,17%), in calo anche la controllata EGP (-1,55%), ma non si è sottratta alle vendite neppure A2A (-1,76%).

Ed ora concentriamoci su Wall Street che viaggia intorno alla parità, l’ottimismo sulla Borsa americana deriverebbe dalle indiscrezioni secondo le quali sarebbe già stato raggiunto un accordo per innalzare il livello del debito, la settimana prossima, infatti le casse statali sarebbero completamente prosciugate.

Il tetto del debito passerebbe dagli attuali 18,1 trilioni di dollari a 19,6 trilioni, in pratica altri 1.500 miliardi di dollari, ma pare che per rispettare i limiti di budget Obama probabilmente venderà le riserve di petrolio, insomma l’unica cosa che gli restava a disposizione.

A questo punto si può davvero dire che si sta … raschiando il barile.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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