Magazine Cinema

Il prezzo della gloria di Xavier Beauvois: la recensione

Creato il 05 novembre 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

1445956607_il-prezzo-della-gloria-streamingDue disperati si confrontano con il fantasma di Chaplin

Commedia sgangherata e tragicomica, Il prezzo della gloria omaggia Charlie Chaplin, ma pecca nella costruzione narrativa, che tramuta il film in un prodotto debole e a tratti noioso.

Eddy e Osman sono due poveri in canna nella Svizzera di fine anni Settanta. I due amici condividono un cortile, un debito d’onore e un futuro desolante. Eddy, uscito da poche ore di prigione, e Osman allora progettano il colpo della vita. A pochi chilometri dalla loro città è stato sepolto Chaplin, di conseguenza i due furfanti improvvisati pensano di trafugare la salma e richiedere un cospicuo riscatto alla famiglia inglese.

Tratto dal fatto realmente accaduto della trafugazione del cadavere di Chaplin, Il prezzo della gloria è una commedia umana dai risvolti malinconici e debitamente assistita dalla musica trionfante di Michel Legrand. Pellicola dall’interessante intento, ma dalla resa discutibile, Il prezzo della gloria ha un’ottima idea (quella di raccontare il furto della salma da parte di due disperati, caratteri ideali della filmografia chapliniana) e le prime sequenze sono ammalianti, invitanti spaccati del cinema clownesco che Xavier Beauvois vuole omaggiare. Eppure con il proseguo della sceneggiatura quell’atmosfera vintage si perde per strada, provocando qualche forzatura e innegabili sbadigli.

Il prezzo della gloria misura i sentimenti, è un gioco a due, nel quale i caratteri malinconici e disperati dei due protagonisti, trovano un terzo interprete: quel Chaplin che vive in una piccola televisione, in immagini di repertorio. Insomma un significativo comprimario in sottrazione, che muove i fili della vicenda come un demiurgo invisibile.

Prodotto che recupera caratteristiche care al “vagabondo” del grande schermo (il circo, la ballerina, gli spaghetti), Il prezzo della gloria mette costantemente in contrasto il mondo reale, che rende tutto serio e triste, a quello edulcorato e fantasioso, che scansa le responsabilità e trova libero sfogo in scelte scellerate che, matematicamente, sfociano in un disastro.

In conclusione si può facilmente dichiarare che Il prezzo della gloria ha buone intenzioni, ma dubbia resa, anche a causa di un ritmo narrativo che si fa sempre più riflessivo e debole. Ed è un vero peccato perché l’inflazionato Benoit Poelvoorde ha il volto simpatico e il fisico adatto per indossare i panni del clown triste, affascinato da una vita migliore, e viene adeguatamente coadiuvato da un buon Roschdy Zem. Le emozioni non bucano lo schermo e Il prezzo della gloria si fa quasi esclusivamente apprezzare per quella sua mimetica aderenza al cinema chapliniano, ma tutto ciò alla fine non è sufficiente.

Uscita al cinema: 5 novembre 2015

Voto: **1/2


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :