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.......il primo 24

Da Irvi
Appuntamento con il Writing Tuesday  di  Silbietta di INTERNO 105.
.......il primo 24
Ego
Non l’ho mai interpellato.Per tutto l’anno. Forte del mio stile, dei miei colori e dei miei soggetti, ormai consolidati negli anni precedenti.Troppo montata” dal precedente insegnate , nel corso degli anni non avevo mai ascoltato o ritenuto valida opinione diversa dalla sua , che , peraltro coincideva sempre con la mia. La sua scelta di abbandonare la nostra classe era stato un vero trauma . Ma non mi son data per vinta. Ho continuato a cullarmi nella mia superba aurea di superiorità.Ho dipinto in modo ossessivo, sfornato quadri su quadri , senza chiedere consiglio, senza ascoltare i suggerimenti , anche velati che il professore mi elargiva, seppur non interpellato. Ho fatto un mio percorso , esasperando sempre di più le mie figure, i miei colori , il mio stile. Ho usato sempre più colore, ho lasciato i pennelli e li ho sostituiti con le spatole, gettando colore a grumi in macchie sempre più spesse ,figure sempre meno definite dalle quali trasudava una rabbia sempre più forte nelle mie tele . Il tutto in silenzio senza mettere minimante in dubbio il mio percorso.Per un anno. Un intero anno vissuto al di sopra di ogni giudizio . Un anno intero in silenzio ma con la musica sparata a 1000 nelle orecchie.E poi l’esame. Fiera di porgere al professore un libretto impeccabile dove un unico 28 era il voto più basso. Ho sciorinato le mie teorie, i mie dipinti davanti a lui spiegando il percorso scelto per l’anno , ho tentato di motivare il perché di certe scelte e ho atteso.Ho superbamente atteso un voto in media con i precedenti. Lui ha sorriso sornione e ha pronunciato una frese che , verosimilmente si era tenuto dentro per un intero anno.
“Vede , lei ha un suo stile, un certo talento e idee valide, da concretizzare certo, ma le ha.Durante l’anno l’ho osservata e sono giunto alle mie conclusioni. Immagino sia evidente anche lei qual è il suo problema.Lei china la testa e dipinge. Convinta di essere artista e basta. Vede lei è qui per imparare, per confrontarsi, per sbagliare.Spero che l’anno prossimo non commetta l’errore di quest’anno perché ha talento e sarebbe un peccato che lo sprecasse così.“
Dopo questo pippone , di cui io avevo assimilato solo le parole talento e stile mi ha porto il libretto universitario. Ho guardato il voto e una sensazione di gelo si è impossessata di me. I miei occhi increduli guardavano il voto scritto con un indelebile penna nera . Era li. Gli occhi non potevano credere a quello che vedevano. Ma era vero. 24. Il voto più basso mai preso . La prima della classe, l’artista , quella che non aveva mai avuto bisogno di chiedere , quella a cui tutto veniva naturale senza sforzo senza fatica aveva preso 24. Non mi sono data pace per giorni ma poi ho capito. Quel 24 era li a ricordarmi non che non ero brava, non che non avevo talento. Era li a ricordarmi che per un anno intero ero stata schiacciata dal mio immenso EGO che non mi aveva permesso di crescere e di imparare. Quel 24 è stato duro da dimenticare,duro da recuperare, ma è stato l’unico voto in 5 anni di scuola che mi ha davvero insegnato qualcosa che mi sarebbe stato utile per tutta la vita.

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