Col senno di poi è facile inquadrare gli eventi in un modo diverso: quarto album del gruppo, "3" viene dopo i capolavori assoluti degli esordi, l'omonimo del 1983 e il seguito "Hallowed Ground" dell'anno seguente soprattutto. Dischi unici, caratterizzati da strumenti per lo più acustici (chitarra, lo spettacolare basso acustico di Brian Ritchie e la rudimentale batteria "fatta in casa" di Victor Delorenzo suonata con le spazzole) in stile buskers, dalla voce stridula e nasale di Gordon Gano e da uno spirito decisamente punk venato da ironia, sarcasmo adolescenziale e grande immediatezza. Uno spettacolo insuperato, di fronte al quale il nostro povero "3" appare piccolino. Ma pensate piuttosto di ascoltarlo per primo, come feci io, senza conoscere "Add it up", "Kiss off", "Promise", "Country death song", "Jesus walking on the water" e nessuno dei capolavori disseminati nei due album d'esordio. Neppure "Blister in the sun", via: e sembra oggi davvero impossibile. Senza sapere nemmeno che il gruppo si sciolse per un paio d'anni dopo "The blind leading the naked", il terzo album (sovra)prodotto dalla Testa Parlante Jerry Harrison, e che quindi siamo qui di fronte a un nuovo inizio. "3" offre esattamente quanto promette la copertina: tre musicisti soli con la loro basica strumentazione, quella acustica degli esordi, proprio nel tentativo di ritrovare quella semplicità e quella contagiosa immediatezza.
Col senno di poi è facile inquadrare gli eventi in un modo diverso: quarto album del gruppo, "3" viene dopo i capolavori assoluti degli esordi, l'omonimo del 1983 e il seguito "Hallowed Ground" dell'anno seguente soprattutto. Dischi unici, caratterizzati da strumenti per lo più acustici (chitarra, lo spettacolare basso acustico di Brian Ritchie e la rudimentale batteria "fatta in casa" di Victor Delorenzo suonata con le spazzole) in stile buskers, dalla voce stridula e nasale di Gordon Gano e da uno spirito decisamente punk venato da ironia, sarcasmo adolescenziale e grande immediatezza. Uno spettacolo insuperato, di fronte al quale il nostro povero "3" appare piccolino. Ma pensate piuttosto di ascoltarlo per primo, come feci io, senza conoscere "Add it up", "Kiss off", "Promise", "Country death song", "Jesus walking on the water" e nessuno dei capolavori disseminati nei due album d'esordio. Neppure "Blister in the sun", via: e sembra oggi davvero impossibile. Senza sapere nemmeno che il gruppo si sciolse per un paio d'anni dopo "The blind leading the naked", il terzo album (sovra)prodotto dalla Testa Parlante Jerry Harrison, e che quindi siamo qui di fronte a un nuovo inizio. "3" offre esattamente quanto promette la copertina: tre musicisti soli con la loro basica strumentazione, quella acustica degli esordi, proprio nel tentativo di ritrovare quella semplicità e quella contagiosa immediatezza.