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Il Primo Anno a Londra + ‘101 Cose su di Me’ #5

Da Topogina
Il Primo Anno a Londra + ‘101 Cose su di Me’ #5
Ciao a tutte e buona domenica! Oggi ho deciso di raccontarvi qualcosina del mio periodo giovanile e burrascoso dopo le superiori, della mia esperienza iniziale a Londra e di qualche fidanzatino del passato. Questo è quello che ero, non quello che sono, ma siccome siamo plasmati anche dalle nostre esperienze trascorse, ho pensato di confidarmi un pò con voi.
N.B. Vi aspetto domattina alle 10 per una sorpresa che ci accompagnerà tutta l’estate e un post speciale.
Il Primo Anno a Londra + ‘101 Cose su di Me’ #5
Ma vediamo i miei 10 punti della settimana che vanno dal 41 al 50:
41. In quinta superiore ho fatto un incidente in scooter e sono fortunata ad essere ancora viva. Avrei dovuto rimanere sfigurata in viso ed invece il mio faccino non ha riportato nemmeno un graffio. In compenso, mi sono fatta nove mesi di gesso e quasi tutti in sedia a rotelle.
Chi non l’ha provato, non hai idea di cosa significhi guardare gli altri dal basso verso l’altro, dipendere da qualcuno per fare la pipì e lavarsi il viso. Comunque non sono mancati momenti buffi, come rimanere incastrata con la carrozzina in bilico tra il marciapiede e il manto stradale, le varie balle {ubriacature qui in Veneto} finite male con le amiche più ubriache di me che mi spingevano a zig-zag come un carrello della spesa impazzito e avere la fortuna di trovare un nuovo fidanzato che guardasse oltre le apparenze!
42. Ho trascorso l’estate dopo gli esami di maturità a studiare inglese per poter partire per Londra subito dopo le Fiere, che da me sono un evento da non perdere.
Quando ho comunicato ai miei genitori che me ne sarei andata per un anno intero gli è venuto un colpo, anche perché si aspettavano che iniziassi subito l’università.
43. Per accontentare quel rompiballe di mio padre, mi sono iscritta a lingue e tra giugno e ottobre ho dato 5 esami. Avrei preferito di gran lunga prendermi un anno sabbatico, o come si chiama in inglese un gap year, perfare varie esperienze e decidere cosa fare della mia vita.
44. A parte studiare per gli esami, lavorare come au pair, andare a scuola di inglese 3 sere a settimana, ho lavorato in un ristorante portoghese e fatto qualche turno al Burger King.
Ho trascorso un anno bellissimo vivendo con una famiglia inglese. La full-immersion che si ha vivendo con gli inglesi non ha paragone con nessuna scuola o corso di inglese quindi consiglio a tutte le mamme di adolescenti di fare l’esperienza au-pair piuttosto che quei corsi costosissimi dove si sta in gregge tra italiani e si torna a casa più somari di prima!
45. Il bello di vivere a Londra, ma anche di vivere all’estero in generale, è che ti si spalanca la mente. Ti metti alla prova continuamente e escono facciate di te che non immaginavi nemmeno di avere! Impari ad arrangiarti, ti responsabilizzi, conosci un sacco di gente proveniente dai posti piùdisparati del mondo e impari la loro cultura.
46. Altra cosa bella sono i ragazzi stranieri. Nel primo periodo avevo una cotta per Christopher, un neozelandese che faceva il buttafuori in un club. 
A pensarci adesso mi sembra ancora strano... l’ho puntato, mi sono fatta coraggio, gli ho chiesto di uscire e lui mi ha scritto il suo numero di telefono sullo specchietto della cipria usando la matita per labbra. Non vi dico l’agitazione prima di telefonargli la prima volta e che preparazione per quella telefonata! Avevo il terrore di non capire cosa mi dicesse, in fondo era un madrelingua mentre io no!
47. Per Pasqua, sono partita in viaggio per Parigi con due amiche del corso di inglese e lì ho conosciuto un francese e ci siamo “innamorati”.
A mia madre quasi prende un infarto! Dopo un anno a Londra ora toccava un anno a Parigi??? Si trattava di Christophe, uno studente di ingegneria che lavorava part-time alla reception del mio ostello. 
È stato un vero colpo di fulmine, ci siamo messi a parlare e finito il suo turno mi ha portato tutta la notte in giro per Parigi a bordo della sua moto. Troppo figo!
Dopo un mese di lettere d’amore sdolcinate via fax, ho preso l’EuroStar per trascorrere 5 giorni ospite a casa sua e li è stata una vera e propria delusione. Non entro nei dettagli ma avete presente la scena di Sex and the City quando Samantha piange chiusa nel bagno di un bar perché l’unico uomo di cui si sia mai innamorata ‘it’s too small!!”?
Mia madre tutta contenta mi ha detto ‘vive a Parigi e ce l’ha pure piccolo? Meglio che torni a casa!’ Cosa non avrebbe detto pur di non farmi trasferire a Parigi?
48. Due delle mie più care amiche all’epoca erano ragazze di colore. Anche questo ha dell’ incredibile perché prima di allora avevo avuto a che fare solo con sandonatesi. Scusate la franchezza ma a Londra tenevoa distanza gli italiani, volevo una vera full immersion anglosassone e ci sono riuscita.
In vacanza a Parigi c’erano due mie amiche, una turca e una catalana e ci siamo divertite un sacco a scioccare gli italiani, di cui erano pieni zeppi i luoghi pubblici, con le nostre conversazioni tri-lingue. Si perché io iniziavo parlando in italiano, una rispondeva in turco e quell’altra ci contraddiceva in catalano. Non vi dico le facce degli italiani chenon capivano un tubo e soprattutto si chiedevano come facevamo a capirci noi!
49. Oltre al buco al naso che mi sono fatta a 16 anni, indossavo piercing anche sulla lingua {l’ho tenuto quasi 10 anni} e sotto al labbro inferiore. Per non parlare del mio gusto grunge in fatto d’abbigliamento, iniziato in prima media per imitare Kurt Cobain. 
Ho avuto periodi in cui truccavo gli occhi di colori diversi oppure ne truccavo uno solo, ho portato il rossetto neroe anche blu, ho avuto i capelli verdi ma anche fuxia. Insomma, ero una vera anti-conformista, una che se vedevate per strada attraversavate per non passarmi accanto.
foto primo piano alex bonetto
50. Quando vivevo a Dublino mi sono venuti i ladri in casa  e tra le altre cose mi hanno rubato il portatile nel quale custodivo fotografie risalenti al periodo descritto sopra. Quindi dovrete accontentarvi di questa posa sexy di qualche anno dopo.
Se siete curiose di vedere qualche mia foto e i vari cambi di look, potete sfogliare i miei album fotografici su FaceBook o leggere Beccati sta Bio in Foto. Passato, Presente e Futuro... (?) dove racconto del mio arrivo a Dublino.
Bonne dimanche, Alex
Il Primo Anno a Londra + ‘101 Cose su di Me’ #5

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