Vi fermo subito: non ho bisogno di un neurologo né tantomeno di uno che ne capisce. Sono sana come un pesce, anzi pesciolino, e le voci sono da attribuire ai miei mille pensieri.
Sapete, tutte le mattine, puntuale come un neonato che reclama la sua poppata io ricevo una mail. Non si tratta del servizio meteo, non si tratta dell’ultima ricerca dell’Università di Stanford e non si tratta neanche della newsletter di Fashionmag.Con gli occhi ancora socchiusi, anzi chiusi, allungo il braccio e con la mano inizio a tastare il comodino alla ricerca del mio telefono. Tutte le mattine rischia il funerale perché le possibilità che io lo schianti al suolo sono altissime.E a me quelle parole piacciono tanto. Così tanto che da qualche settimana a questa parte non ne potrei più fare a meno. E alla luce dei fatti, poiché non capisco ancora come sia possibile tutto questo, accetto gli eventi, abbasso le barriere ed elimino le inutili riserve.Sophie