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E infine l'ho baciata. Probabilmente dovrei dire che ci siamo baciati ma in effetti mi pare più corretto riportare una version per cui io l'ho baciata, perchè lei non lo so. E' successo in macchina, più o meno da qualche parte a sud del quindicesimo, mi ricordo benissimo la sensazione; per il resto tutto ruotava in una sorta di contorno sfumato e non saprei riportare esattamente i luoghi e le situazioni, come arrivammo fin là, quel momento e tutto quello che stava succedendo tra noi e tutto intorno. Magari questo potrebbe avere qualche significato se lo mettessimo nelle mani di un buono psicologo, sta di fatto che alla fine ci siamo baciati, anche se non ce ne siamo quasi accorti, in auto da qualche parte in fondo al quindicesimo. Poi tutto è tornato come prima ma questo posto comunque comincia a piacermi e tutto il resto è solo contorno.
Il fatto è che lei è una di quelle che prima devono stare bene sole con sè stesse - intendo prima di stare bene con qualcuno - e anche io sono così. Quindi questa che vi sto raccontando è una potenziale storia d'amore ma anche e soprattutto una faccenda di cene in terrasses a tavoli da uno, brasseries col libro sul tavolo, baguettes che non arrivano mai a casa con le punte intatte, vino rosso francese, pane a cassetta e formaggio Camembert. Mancano solo le sigarette perchè entrambi abbiamo praticamente smesso da qualche tempo, o forse semplicemente perchè ormai non sono più di moda. Quasi campeggiati in un appartamento vuoto, coi piatti di plastica, un coltello da cucina e un cucchiaino rubato una mattina al bar di fronte, di Starbucks inseguiti per la connessione online e pomeriggi a girovagare senza fretta per strade e giardini di questa estate rinviata a Settembre con nelle orecchie musiche tipo Stealing Romance dei Milk Carton Kids. E di telefono, tanto telefono, come a me non era mai capitato prima.
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