Il Primo Giorno Di Scuola

Da Marlenetrn

Quei giorni da ricordare. Minuto per minuto.
Ieri sera ci ha messo un po' per prendere sonno, prima voleva l'acqua, poi doveva andare in bagno, un altra volta dovevo rimboccarle le lenzuola, un altra ancora portarle una bambola, poi con un filo di voce mi ha detto: "Mamma ho paura!" Abbiamo rimesso la sveglia, quelle delle principesse, che per spegnerla bisogna schiacciare su di una corona tutta dorata e scintillante.  - "E se non suona e facciamo tardi?"- "Suonerà, non ti preoccupare, ora dormi!"Sul divano della sala c'è lo zaino nuovo, lo abbiamo preparato insieme prima di andare a letto. Dentro, l'astuccio e il diario sono coordinati, mentre sulle copertine dei quaderni ci sono i suoi personaggi preferiti.Nel forno stanno cuocendo i muffii salati, quelli con il prosciutto cotto a pezzettini e la scamorza secca.
Alle 6:50 della mattina, scalza, con le gambe lunghe lunghe che le sbucano dai pantaloncini del pigiama rosa è venuta a svegliarmi.- "perché la sveglia, non suona?"- "perché  e prestissimo, torna a letto!"Due minuti dopo è sveglio anche il Pupo. Non c'era più scampo. Buongiorono Mondo. 

Mentre il Socio mette su la macchinetta del caffè, la infilo nella vasca e la insapono tutta. La sveglia delle principesse alle 7:30 prende a suonare, ma siamo già tutti svegli.La spugna passandole sotto i piedi le fa il solletico e si dimena tutta, poi vuole finire da sola. Ha la pelle color biscotto, residui di mare, e i capelli un po' più lunghi che a breve dovremmo pareggiare. 
Sul tavolo sono pronte le tazze della colazione quelle con il circo disegnato sopra, dove un leone salta nel fuoco e una scimmia gioca con tre palline. Il profumo del caffè arriva nel bagno mentre le pettino i capelli. Sulla sua t-shirt c'è stampata minnie che con un grande fiocco rosa si copre gli occhi. Sui leggins invece tante vignette di minnie e topolino. Il tempo fuori è un tantino grigio è minaccia pioggia. Non è il caso di infilare i sandaletti. Tiro fuori le sneakers primaverili e mi accorgo che non le metterà ancora per molto, in una sola estate il suo piede ha guadagnato almeno un numero. 
Sono le 8:15 di venerdì 12 settembre 2014. il pupo cammina per la casa battendo un colore a matita ikea su un tamburello con la stampa Salento. Spotify suona musica irlandese, lei mette il nesquik nel suo latte, mentre io bevo il caffè. La casa è un caos di letti sfatti e giochi sparsi. Il socio ha incartato due muffin salati in un tovagliolo di carta azzurra e li ha messi nel porta merende con un succo di frutta alla pesca e un bottiglia di acqua fresca. 
Siamo pronti, possiamo andare. Prima di scendere va a spruzzarsi il profumo alla vaniglia, quello che tiene sul mobile della camera da letto vicino ai profumi dei grandi. 

Davanti a scuola ci sono tutti i piccoli che aspettano di entrare, tutti puntuali all'appuntamento con il loro primo giorno di scuola, in prima elementare.
Alcuni sembrano davvero piccoli con lo zaino sulle spalle e il grembiuli blu quasi alle caviglie. Il tempo di qualche foto, alle 8:45 suona la campanella. Mano nella mano prima con il papà poi con la sua amica si allontana. 
Credo di doverla seguire, il primo giorno, vederla sedersi al suo banco, conoscere la sua maestra, ma la preside ferma i genitori, vuole riservare il primo giorno ai bambini e noi siamo esclusi. In quel momento in quella folla di mamme e papà, che presi alla sprovvista cercano di salutare i bambini, mi scoppiano gli occhi. Mi scoppiano nel momento in cui lei si gira per farmi ciao con la mano, mi scoppiano quando si allunga cercando di darmi un bacio. Poi si volta ed entra. Mentre la guardo camminare il coniglietto stampato sul suo zaino non smette di sorridere.

La porta della scuola si chiude e le mamme rimangono li, sole ed emozionate.
Alle 13:15 suona un altra campanella. Escono in fila per due. In ordine di altezza e lei è l'ultima. 
"Allora, com'è andata?""Alla grande mamma, non vedo l'ora di tornare domani!"

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