Tramonto sul lago
Poche cose fanno piacere quanto realizzare una bella cattura, una di queste è far realizzare la cattura ad un amico, magari per la sua prima volta! Portare a pesca chi alla pesca si sta avvicinando o ri-avvicinando, come nel caso di Francesco, è sempre una grande opportunità per noi malati-pesca-dipendenti, perché ci fa rivivere sensazioni di un tempo, perché ci trasmette una straordinaria carica di entusiasmo ed anche un luccetto di soli 50 centimetri diventa meraviglioso ed importante, come è giusto che sia. Ed è giusto che la giornata insieme sul lago di Viverone la racconti proprio lui, Francesco, con le sue parole…
Pietro e Francis in assetto di pesca, durissimi…
Il Vermont d’Italia
Ci sono mattine dove ogni cosa ti sembra un videogioco:
Alzati, doccia, caffè, check attrezzatura, chiavi, telefono, esci.
Ti concentri nel fare cose basilari in successione semplice, per non perderti i passaggi.
Sono quelle mattine dove la notte prima, come nel caso di Francis, hai suonato fino alle 3 del mattino e offerto ‘shots’ come una rockstar. Oppure nel mio caso, l’idea del tuo primo Esox Lucius non ti ha fatto dormire la notte.
Pietro agli appuntamenti di pesca arriva prima per principio. L’unico problema/impegno avuto la sera prima è stato selezionare attrezzatura ed esche per il Luccio. D’altronde lui è della Serie A di Anonima Cucchiaino non a caso. É fresco, sorridente e positivo. Ci fa notare come l’appuntamento delle 09:00 sia una cosa veramente da Serie B. Alle 08:57 mi erano già arrivati messaggi inquisitori sulla mia posizione. Ma termino la prima fase del mio “quest” arrivando in orario e gasato.
Tutti a bordo.
Pietro ingrana la prima e spara dell’Heavy Metal non indifferente per dare una scossa alla situazione. L’esocide ci aspetta nelle scure acque del lago, le foglie cadono, la strada scorre veloce ed è un attimo apprezzare i significati della scelta musicale. Francis esclama: caffè.
L’heavy metal diventa ingestibile già dalla tangenziale e parte il momento revival.
Io guardo fuori, ed ecco che mi sembra arrivare al secondo schermo del videogame.
Se siete degli Over 30 come me non potete non ricordarvi di “Out Run”, il mitico gioco dove in Ferrari Testa Rossa scappavi dalla polizia per le strade d’America.
Mettici la playlist “on the road”, mettici le montagne che lentamente si disegnano all’orizzonte, la tangenziale che diventa autostrada, poi le colline, e il fogliame infuocato, mettici la mia vista ad 8-Bit causata da innumerevoli brindisi al compleanno di una cara amica oltre che dal sonno. Ed eccoci nel Vermont, quello di “Out Run” ovviamente.
Scherziamo sull’abbigliamento ed il look di tutti e tre, cantiamo canzoni country/classic/punk rock e ci sentiamo davvero un po’ nel Vermont.
L’augurio è di cacciare dei “Pike” degni del grande outdoor Americano. Noi arriviamo a Viverone ma ormai, è il Vermont. L’atmosfera c’è. Il cartello “Welcome to Viverone Lake”, anche. Finalmente salpiamo.
Con noi sulla barca ci sono 3 set up di base. Leggero, tipo la mia fida 10/40 gr con mulinello 2500 e una banale treccia del 0,14 (Decisamente sconsigliata per i lucci! Adatta semmai a persici, bass etc. N.d.R.). Fino a cose molto heavy, ma molto più dei brani dei Metalpocalypse che ascoltavamo in macchina. Infatti Pietro è munito di una Shimano Yasei 4oz e mulinello da bait casting Cardiff 301A che può lanciare esche cosi grandi da stordire il mostro di Lochness, se colpito bene.
Francis anche lui, non lesina né stile, né potenza di fuoco con la sua Biomaster ed il bellissimo mulinello TwinPower.
Io che non sono uno della serie A, neanche della Serie B ma che mi candido mestamente per un piazzamento in Interregionale, vedendo i “calibri”, mi prendo subito benissimo.
Controllo ad un po’ di artificiali da luccio…
Nella mia cassetta da spinning le esche più grosse sono un paio di X-Rap Countdown da 7cm (che monto subito!) non mi resta che fare qualche lancio e confidare nei fidi minnow finlandesi. Lanciamo verso riva tra canneti prima e tra i pali del molo poi… Pesce!
Francis aggancia un persichetto simpatico che viene prontamente liberato. (La Serie A indignata per quest’azione di pesca mirata al pesce piccolo, reclamava di spostarsi e cercare il Re, il luccione! N.d.R.)
A quel punto ci spostiamo, i miei compagni di avventura mi consigliano qualche loro esca e mi lasciano usufruire della loro collezione da luccio.
Costeggiamo le sponde del lago sempre in prossimità di uno scalino che passa dai 2/3 ai 6/8 metri di profondità. Facciamo dei tratti a traina, interrotti da pause in “hot spot” dove lanciamo in rapida successione, alternando recuperi regolari a jerkate pazze. È in uno dei tratti a traina, mentre stiamo sdraiati in barca scherzando e sgranocchiando dolci tipici locali che sento il manico vibrare ed il filo partire. Ecco, se c’è un “final stage” del video game è questo.
Assetto di pesca rilassato per Francis e Frank
Il predatore, ora preda, inizia a tirare. La mia frizione è serrata, faccio a malapena a tempo a liberarla un pelo che non sento più il tiro, recupero. L’ho perso. Due giri del mio mulinello ed ecco che riparte, dalla parte opposta, sotto la barca.
A quel punto rischio un po’ e recupero veloce per non farlo andare dall’altro lato del natante ed eccolo li. Che si dimena tra le acque verdi, la sua livrea in inconfondibile come quelle fauci lunghe che hanno afferrato il grosso crank con voracità. (L’epicità della lotta va rapportata alla suddetta incosciente attrezzatura light di Frank… ed il “grosso grank” era in verità un piccolo e tenero cranck da bass fornito dalla serie A insieme ad adeguato cavetto d’acciaio! N.d.R.)
Pietro e Francis hanno già tirato canne ed esche in barca e brandiscono il guadino. In un attimo il mio primo luccio è a bordo e slamato. Sono felicissimo, ero scevro di aspettative se non quella di passare una bella giornata con due nuovi amici ed invece, eccomi li con un bellissimo Esox che si aggira sui 50 centimetri. (Tenero e bellissimo cucciolo di luccio! Cresci bene che ci rivedremo… N.d.R.)
E’ stata una lotta breve ma emozionante, ed egualmente emozionante è stato rilasciare questo splendido animale nelle sue acque.
(E’ davvero emozionante “Il primo luccio” di un amico, grazie Anonima e grazie Viverone, la magia vi è riuscita ancora una volta... N.d.R.)
Frank ed il suo luccetto!
Gasati dalla cattura ci rimettiamo in pesca. Dopo poco, questa volta lanciando con barca ferma, la Biomaster di Francis si piega. Pronti ad aiutarlo nel recupero ci accorgiamo di aver fatto una roba da veri “noob” (Il termine è largamente utilizzato nei videogiochi multiplayer on-line, dove gli avversari utilizzano noob come insulto, o per indicare le scarse capacità, di un giocatore) “qualcuno” ha messo il guadino sulle esche, ed è quindi incastrato nella barca oltre che pieno di ancorette. (Quel qualcuno è Francis… serie B style! Peraltro il guadino, come detto dal sottoscritto di A era assolutamente inutile e ridicolo… poteva essere tranquillamente sollevato di peso! N.d.R.) Nel minuto che segue Pietro cerca di liberare la rete, Francis chiacchiera col suo nuovo amico Luccio e lui saluta tutti da molto vicino e se ne va. Ciao Luccio un po’ più piccolo del tuo omonimo precedente. (Praticamente un neonato! N.d.R.)
Ormai è buio, resta il tempo per alcuni lanci concentratissimi e dobbiamo rientrare.
In macchina la musica ora è bassa e parliamo della giornata appena trascorsa nel Vermont d’Italia. Io non potrei essere più felice di questo ”battesimo” del Luccio.
Seguono i titoli di coda del videogioco oggi terminato con successo con tanto di cattura del (piccolo) mostro finale, e musica Epic Metal, rigorosamente in midi.
Grazie Pietro e Francis. Viva l’Anonima Cucchiaino.