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Lucci e Trote nei laghi del Centro Italia

Da Pietroinvernizzi
Luccio e Pietro

Luccio e Pietro

3 Ottobre, la veglia alla Chiusura della Stagione Trota

Ho appena infilato con la sensualità di un attore porno anni ‘70 i lunghi ami d’acciaio nella morbida gomma delle esche siliconiche, ho passato in rassegna i pesciolini finti nelle scatole, la ferraglia negli astucci, moschettoni, finali, sedia con i vestiti mimetici e maglietta fortunata dell’Anonima, infine il bacio della buoannotte alle bambine: la canne! E’ tutto pronto, questo sarà un weekend molto molto speciale, il weekend della Chiusura della Stagione Trota! Devo solo scrivere questo articolo per i milioni di fan di questo blog perché non vorrei mai che domani in ufficio, mentre io pesco, non avessero una lettura interessante!

Anche questa sera, come una settimana fa, l’orologio corre oltre la mezzanotte, la sveglia è un abominio annunciato tra meno di 5 rintocchi….

Arrivare al lunedì mattina più stanco del venerdì sera è l’orgoglio di un pescatore!

 

Stazione Centrale di Milano all’alba

26 Settembre, inizia una straordinaria maratona alieutica in centro Italia

All’imbrunire mi sono lasciato l’ufficio, le camicie, il traffico e lo stress alle mie spalle e cammino solitario e silenzioso nel via vai dell’enorme androne della stazione centrale di Milano. Cappuccio sulla testa, zaino caricato con pochi vestiti e molte esche, canne da pesca monopezzo in mano. Qualcuno tra la gente distratta e frenetica ogni tanto mi nota e si sorprende di quegli arnesi lunghi e minacciosi nelle loro fodere nere, una mamma attira a sé il suo bambino spaventata mentre avanzo a passi lunghi verso la carrozza 7.

Ho una fame da lupi ma a Roma, da Fede-UrbanFishing, mi aspetta la carbonara delle 23.00!

Chissà se i laghi del centro Italia sono belli e pescosi come me li immagino…

 

Una trota stupenda, fario lacustrizzata

La carbonara, Fede, suo padre e i gatti mi fanno sentire davvero a casa dopo 10 secondi che sono entrato, ma non è il caso di rilassarsi… c’è una barca da caricare sul tetto della macchina e due ore di strada da fare verso l’appennino, verso l’Abruzzo.

27 Settembre. Laghi 1 e 2

Alle due siamo in branda, alle cinque siamo in piedi… senza caffè!

L’alba sul primo lago, uno stretto, piccolo ma profondo lago, è strepitosa… bramiti di cervo intorno, montagne scure e acque immote. Fede non ha dubbi: <Lascia stare minnow tradizionali, ondulanti o rotanti: jerka! Tieni il mio 97 slim shiny shiner…>

Secondo lancio, sto jerkando a ritmo di una canzoncina come fa er romano de roma… e vedo una sagoma mancare l’attacco sottoriva, arresto il recupero… eccola, BAM! <C’è c’è c’è!>

Trotona all’alba per Pietro!

In breve la mia bambina l’adorata NRX ed il suo fido scudiero, il nobile Stella 4000, ovvero la “combo rolex daytona” come l’abbiamo rinominata, portano a riva la prima trota della giornata, la più grande e la più bella! Oltre 40 centimetri di splendore e fierezza! Il sole si alza e le catture continuano a buon ritmo, arrivo a 5 trote prese e un paio perse, abboccate sempre violente e sempre su jerkate! Fede qualcuna in meno, ma si sa, è il destino di una buona e generosa guida!

Ormai i raggi di luce tagliano dall’alto l’acqua cristallina, qualche trota la si vede nuotare lenta ed indifferente alle esche… non mangiano più, neppure a mosca… noi invece ce magnamo i cornetti e le paste del cornettaro de Roma acquistate alla partenza!

Non contenti, prima di raggiungere il prossimo spot di pesca, ci fermiamo ad un bar favoloso e assumiamo 5,6 milioni di calorie pro-capite… Paste di ogni tipo, succhi di frutta e caffè… pronti per affrontare il Secondo Tempo della giornata: pesca al luccio nel Lago Due, un lago naturale non troppo grande, a circa 1000 metri di altitudine con profondità massime, credo, di circa 30 metri.

i cornetti der cornettaro de Roma!

Trainiamo fiduciosi con il seguente assetto: la mia Yasei con Cardiff 301A in buona compagnia di altre due sorelle gemelle di Fede… tutte con trecciato 0,32mm e finale di 50 cm in fluorocarbon da 1mm, moschettone titanico ed esche da circa 100/170grammi; oltre alle 3 casting anche una robusta cugina da spinning, una GLoomis da 4oz armata alla stessa maniera.

Trainiamo spiombati su fondali anche molto diversi alla ricerca di un’iniezione di adrenalina… Dopo aver preso… ehm… dopo aver preso tanto vento e tanto freddo, Fede sfoggia la vera attrezzatura da pro-staff: tupperware con pasta fredda e bottiglia di vino rosso!

Assetto in traina!

La traina langue, facciamo un break e lanciando a riva con le canne da trota cerchiamo persici. Fede si rifà della mattinata a trote e ne prende mille più di me, proprio quando credo di averne incannato uno carino sul real deal da 67, tranquillamente recupero e vedo in unico doloroso istante: canna piegarsi e lungo corpo dorato rigirarsi e aprire la bocca… Un luccio sui 75/80 centimetri aveva abboccato alla mia piccola esca… non ho ferrato come si doveva e del resto stavo pescando con lo 0,24 e piccole ancorette… libero. Una sequenza terrificante di improperi laici ha accompagnato la nostra pescata per almeno 10 minuti. (In molti hanno temuto nuovi crolli ai campanili dell’Aquila! N.d.R.)

Uno dei mille persici di Federico

Galvanizzati torniamo alla traina pesante… non molliamo con il vento, non molliamo con il gelo, non molliamo con il buio pesto. Alle 20.35 non abbiamo preso neanche un arrosticino.

Carichiamo la barca sulla macchina al buio, con la velocità di chi non fa altro da anni ed anni.. è la smania di trattoria che ci muove!

Saccoapelo a mezzanotte, tra cinque rintocchi l’orrore della sveglia si ripete.

alba all’autogrill!

28 Settembre. Lago 3 e rientro a Milano

L’alba in Autogrill è sempre una magia, un capolavoro di luci Pop; se poi hai una barca d’alluminio sul tetto di una mini, sei davvero un’installazione vivente per le pareti del Moma di NY.

Caliamo la barca nelle acque del Lago Tre in un’atmosfera surreale… questa non è Italia! Un solo accesso alle acque ed un affaccendarsi di pescatori tra carrelli, argani, ecoscandagli, batterie e mazzi di canne… prendiamo il largo all’alba insieme ad almeno altre 4 barche, ma c’è posto per tutti. Una bruma colossale, smoke on the water, e fuoco in bobina! Lungo le sponde solo selva selvaggia, rocce a picco e rami protesi sull’acqua.

alba sul lago

Il primo “Hot spot” sono dei celeberrimi piloni di un ponte, sembra un cazzutissimo videogame di pesca… Lancio il mio Replicant… forse una tocca… strano. Fede propone un passaggio radente tra i piloni.

Mollo il freno, calo, <Mortacci ho preso il fond…> non finisco la frase ed il pilone che credevo di aver incocciato risponde con una testata!

Breve lotta, Fede incalza il recupero: < Daje iniziamo bene! Iniziamo bene!> porto alla barca un bel luccio di circa 80cm! Stiamo pescando da meno di mezz’ora…

Pietro in pesca all’alba

Peschiamo con ardiglioni schiacciati e Fede ripudia il guadino, per una sua strana religione che pratica con ossessiva ortodossia; il pesce è tra le sue mani arreso, tenta l’opercolare… scodata e … libero! Pazienza! Foto a parte è un pesce preso! Grandi pacche sulle spalle.

In capo ad un’altra ora, in un’altra insenatura del lago dove la mia sapiente guida mi ha portato, un luccetto sui 50 cm ha morso la coda dell’esca sotto la barca, un lucciotto abbocca mentre ero distratto e si slama, un altro di buona taglia abbocca ma io decido di recuperarlo come fosse una scena di Mercenari 4… a mille all’ora e canna alta in preda ad una smania omicida… perso.

Poi il grande silezio. Silenzio a traina, silenzio a lancio, silenzio mangiando i panini al sole in maglietta, pace e silenzio durante la doverosa pennichella tra le due e le tre…

DRIIIN! Senza sveglia il tramonto ci avrebbe trovati ancora addormentati sulla riva, probabilmente assediati dai lupi…

Invece alle 3 e 10 minuti siamo in pesca, trainiamo e incocciamo su una brusca secca, il tempo di virare con la barca e la mia canna sussulta…. <Fondo?> , <Fondo… Pesce! > Eccolo un altro esocide, tutto fatto bene, pesce preso bene ed arriva la foto con un lucciotto.

Release di un luccio

Lanciamo, BAM! Eccone un altro… eccolo sotto la barca a fare mille salti pazzeschi! Opercolare? Libero! Peccato, era sui 75cm.

Il mio fedele Replicant dopo ormai 5 lucci allamati è distrutto! Mi metto a saldarlo con l’accendino e finalmente è il turno di Fede: <C’è! E’ grosso, è grosso!>. Parole che azionano comandi perentori: faccio ordine in barca, faccio sparire sul fondo le altre canne e mi preparo ad assecondare la lotta… Federico lo vede arrivare sotto la barca, è circa un metro, è preso in punta di labbra con un solo amo dell’ancoretta di coda di un lungo siliconide… Mr Esox prova la prima fuga, ed è buona la prima! Perso!

Federico e Pietro, Urban Fishing & Anonima Cucchiaino

Alle 4 e mezza aliamo la barca tra bambini che giocano a pescare pesciolini sottoriva con una canna di legno… Penso alla due giorni di pesca e amicizia appena vissuta… non capita spesso di divertirsi tanto a pesca! Grazie Federico Urban Fishing, grazie lucci del centro Italia… venite a trovarci più spesso su al Nord… Penso tutto questo e crollo addormentato sul sedile del Freccia Rossa. Mi sveglio a Milano. Cammino lungo la banchina da cui tutto ha avuto inizio, le stesse canne in mano, tante emozioni vere e profonde vissute in prima persona e condivise con un amico. Un’altra mezzanotte, un’altra settimana che comincia per portarci fino al prossimo lancio!

ROCK’N’ROD

Un bambino pesca con una canna di legno…


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