Duemilaundici, che in russo suonerebbe più o meno 'dvie-tisici-adinatset', così. Ho gli occhi che mi si chiudono e domani mattina dovrò provare a non svegliarmi dopo mezzogiorno. Ogni tanto me ne vengo fuori con la storia che la mia carriera universitaria sta lentamente morendo. Ecco, lo vorrei asserire anche adesso. "La mia carriera universitaria sta morendo, neanche troppo lentamente!".Fa niente. (Si fa per dire).Sono stanca, ma avevo voglia di scrivere lo stesso perché questo 2011 mi piace un sacco, perché l'uno più uno messi lì alla fine fanno due e "non c'è due senza te", dunque mi convinco che sarà un anno fantastico, in generale. Pensiero che peraltro ho potuto scientificamente provare leggendo l'oroscopo di Antonio Capitani su Vanity Fair. Detto questo, ma a chi serve una laurea?!Questa sera sono anche andata a vedere un concerto gospel e c'era il fratello minore di Nevruz che cantava Happy Days e nel mentre ho pensato che devo proprio riguardare "Il giardino delle vergini suicide" perché non lo ricordo per niente e ultimamente ho già rivisto "Lost in translation". Comunque.
Come delle canzoni possano avvicinare due persone. Distanti chilometri, che hanno condiviso chilometri. Tutte le simpatie cominciate con questo, amori nati da citazioni, affinità nate a pelle. No, non si possono calcolare nel numero di parole scambiate, nè in minuti passati sotto lo stesso tetto. Guardalo mentre dorme, guarda il posacenere pieno delle sue sigarette, riconoscilo in ogni idiozia che ti riempie la giornata. Sinceramente, fallo tuo senza troppi avvelenamenti. Il punto è che lo si fa troppo spesso, ci si avvelena in qualche modo, e poi, certo, non si riesce più a fare uno più uno. Questo invece è proprio l'anno giusto.Love, Vic