A causa di essa, degli elevati costi finanziari, dei pochi soldi che rimangono per ricerca ed investimenti, nonché delle scadenti infrastrutture, le aree produttive del nostro paese perdono in continuazione posizioni rispetto ai concorrenti internazionali, arrivando così ad esportare sempre meno, tagliare le remunerazioni e tornare indietro anziché migliorarsi e progredire.
Malgrado la nostra sia una categoria che da un lato manda avanti l’economia italiana costruendo negli anni crescita ed occupazione, ci ritroviamo dopo 40 anni di duro lavoro a percepire pensioni minime e non riuscire ad arrivare a fine mese! Quindi a mio modesto parere una delle prime azioni da attuare sarebbe quella di ridurre il prelievo fiscale dei lavoratori in modo che anche noi “imprenditori” possiamo essere maggiormente incentivati nell’assumere nuovo personale dipendente e trovare soluzioni alternative e concorrenziali per affrontare questa profonda crisi!
Perciò credo che la classe politica dovrebbe assumersi le proprie responsabilità e cercare di intervenire in nome delle buone ragioni dell’economia reale e del lavoro del nostro Paese, dovrebbe comprendere che in questi tempi fatti di licenziamenti e fallimenti si dovrebbero trovare soluzioni coerenti ed oneste che aiutino le nostre aziende ed i nostri lavoratori dipendenti a superare questi momenti di crisi globale.
Convinto che insieme possiamo lottare ancor di più affinché le istituzioni, la politica, le forze economiche ed i sindacati condividano le responsabilità di fare quanto è necessario affinché le imprese possano esprimere contemporaneamente ed unitamente le loro potenzialità, ringrazio la CNA per l’impegno costante nel dare voce a noi imprenditori cogliendo il nostro malessere.
Augurandoci/vi tempi migliori, vi saluto calorosamente.