Magazine Diario personale

Il primo rinnovo della patente non si scorda mai

Da Sciroccata

Il 28 febbraio 2010 mi è scaduta la patente. Appresa la notizia, la mia prima (ovvia) reazione è ommiodddio sono già passati dieci anni! Guardo quella tessera, c'è la mia firma sbiadita e mi stupisco a notare che non ha niente a che fare con la mia firma di oggi. Guardo quella foto con quegli insulsi capelli a caschetto che mi era venuto in mente di fare a 18 anni (dio solo sa perchè) e quella maglia dell'adidas blu a strisce bianche che faceva troppo in allora e non mi riconosco. D'un tratto come una spada nel fianco mi affiora vividamente alla mente quel giorno di dieci anni fa. Il giorno in cui, con mia grande sorpresa, mi consegnarono la patente nonostante io mi sentissi molto piu vicina al concetto di pericolo pubblico che a quello di neopatentata.
Quella fototessera venuta malissimo, nell'ebbrezza della gioventu, io l'avevo sottovalutata poichè avevo erroneamente decretato che tanto dopo 10 anni avrei dovuto rifarla. Il primo trauma è scoprire che al rinnovo della patente la foto non si cambia affatto e che quindi per almeno altri 10 anni sarò costretta a esporre quell'orribile taglio a caschetto con le mollette. Il secondo trauma è chiedersi se mai si cambierà quella foto, con improvvisa deduzione che quello scatto forse me lo porterò fino ai 50 anni e oltre, a meno che io non faccia finta di perdere la patente per poi rifare tutto e crearmi una nuova identità. Mi sembra palese oggi, che quel taglio a caschetto è stata la piu grande cazzata che abbia mai fatto entrando da un parrucchiere. Quella foto vive come un monito sulla mia tessera rosa.
Il terzo trauma è farmi venire in mente il momento del ritiro della patente, quel giorno di 10 anni fa: quando, nel lontano 29 febbraio 2000, guardando la data di scadenza del 28 febbraio 2010 mi sono chiesta: chissà come sarò tra 10 anni. Mi immaginavo come una specie di signora probabilmente mezza vecchia, sposata e quasi madre, con un lavoro da donna in carriera e tante certezze intorno.
La novità è questa: i dieci anni sono passati, io non mi sento vecchia, e mi irrito ancora se il barista mi chiama signora, non sono sposata e tantomeno madre, però sono innamorata e convivo, ho un lavoro (anche due) che mi piace tanto, ma nessuna certezza nella mia vita. Tanto che non scommetterei neanche un centesimo sulla mia residenza tra 10 anni.
Però, sono serena e questa domanda fondamentale a 18 anni non avevo avuto l'acume di pormela.
In compenso, non ho mai piu fatto un taglio di capelli cosi orribile in vita mia. E ho smesso di chiedermi come sarò tra 10 anni. Perchè ho capito che il passato è una cosa fatta per sentirsi migliori dopo e il futuro è quella cosa che tu non devi chiedere mai come sarà, perchè il punto in cui cammini e sorridi e ti scosti i capelli dal viso, è il presente.
La vita insegna.


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