Fino ad adesso, nonostante il suo focus sull'innovazione a 360° gradi, Apple sembra essere rimasta perlopiù estranea alla guerra dei visori, nonostante dei brevetti depositati dall'azienda di Cupertino mostrino dei prototipi VR. Oggi, uno dei veterani di questa compagnia ha diffuso in un'intervista la sua opinione riguardo Oculus Rift e Google Glass. Il suo nome è Bill Fernandez, ed è una delle colonne portanti di Apple, nonché primo impiegato della compagnia. Era nel team originale di Mac dove ha preso decisioni che hanno definito la moderna "user experience". Ha lavorato su QuickTime, e su HyperCard, progenitore dell'HTML. Data la sua specializzazione nel campo delle interfacce, il suo parere sui nuovi device per la realtà virtuale e aumentata è particolarmente pregnante. Cominciamo con le sue parole riguardo Google Glass:
"Anni prima che Google annunciasse il suo progetto Glass ero solito immaginarmi così il futuro: vivremo in un tempo dove le persone siederanno da Starbucks guardando fissi nel vuoto, scuotendo la testa, muovendo le mani in incantesimi dal sapore mistico, e mormorando tra di loro," ha detto Fernandez.
Data la sua estrazione da esperto di interfacce, è naturale che Fernandez sia entusiasta rispetto a Google Glass, anche se molti opinionisti sembrano aver riscontrato un certo allontanamento da parte della compagnia di Mountain View nei confronti dei suoi occhiali. Fernandez ha comunque esteso la sua opinione su Oculus Rift.
"Oculus Rift è interessante, dal momento che sembra che qualcuno stia producendo delle scene in realtà virtuale in alta qualità attraverso un prodotto che sarà abbordabile. Sarà, naturalmente, molto limitato, dal momento che per usarlo dovete sedervi da qualche parte. Non potete usarlo semplicemente durante la vita quotidiana o guidando una macchina" ha affermato Fernandez.
"Ma vedo cose come Oculus Rift e Google Glass, in un certo senso, come dei passi nella direzione che porterà alla vita la visione che ho avuto per anni. Perciò è davvero interessante vedere tutto questo mentre accade a piccoli passi."
Non sono proprio d'accordo quando Fernandez dice che l'uso del Rift è limitato. È vero, non può essere portato in giro, ma la visione di Palmer Luckey è molto più ambiziosa, dal momento che prevede di creare spazi virtuali dove potremo condurre la nostra vita quotidiana. E l'integrazione di Facebook in questo senso potrebbe essere determinante.