Il principato di Monaco scosso dalla ‘ndrangheta? Agguato all’ereditiera Pastor

Helene Pastor, sorella dell’ex presidente scomparso del Monaco Michel ed ereditiera di un impero immobiliare è stata vittima di un agguato a Nizza in cui lei e il suo autista sono rimasti gravemente feriti.

La scena dell’agguato a Helene Pastor (lemonde.fr)

E’ successo ieri sera davanti all’ospedale della cittadina della Costa azzurra quando le due vittime, a bordo di una Lancia Voyager, sono state raggiunte da dei colpi di pistola. La polizia sta indagando su una pista italiana che potrebbe riguardare la ‘ndrangheta calabrese. La scena è anche stata ripresa da telecamere a circuito chiuso. La donna è stata ferita gravemente da colpi d’arma da fuoco davanti all’ospedale Archet di Nizza, dove era andata per fare visita al figlio. La ricca ereditiera è ricoverata all’ospedale Saint Roch in prognosi riservata, l’autista, che era con lei al momento dell’agguato, lotta tra la vita e la morte.

Gli inquirenti seguono l’ipotesi di una “trappola, forse legata alla ‘ndrangheta e all’espansionismo immobiliare in Costa Azzurra. La famiglia infatti possiede un enorme patrimonio immobiliare nel Principato, è l’erede di una ricca dinastia di costruttori. Hélèn Pastor, 77 anni, è uno degli eredi di una famiglia di ricchi costruttori di Monaco che possiede una quota enorme del patrimonio immobiliare del Principato. Suo fratello Michel Pastor, ex presidente della squadra di calcio, AS Monaco, è morto per una malattia all’età di 70 anni, il febbraio scorso. Suo figlio, Gildo Pastor, è CEO delle auto sportive elettriche Venturi Automobiles.

L’agguato sarebbe stato compiuto da due persone, come hanno raccontato alcuni testimoni, che poi si sarebbero allontanati “tranquillamente”. Hélène Pastor era in una macchina, una nera Lancia Voyager, guidata dal suo autista-maggiordomo, Mohamed D. 54 anni, quando un uomo ha sparato sul parabrezza. Poi avrebbe sparato dentro la vettura. L’autista si è accasciato sopra la ruota e la macchina cha continuato ad avanzare per circa cinquanta metri prima di fermarsi contro una parete. Secondo le prime ricostruzioni l’uomo sarebbe scappato a piedi e poi sarebbe stato raggiunto da un altro uomo e i due sarebbero fuggiti insieme in macchina.

Il Principe Alberto II ha espresso “viva emozione”, e manifesta alla famiglia il suo “profondo sostegno”.

 (rainews.it)

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