Condividi Il principe abusivo
(Italia 2013)
Regia: Alessandro Siani
Sceneggiatura: Fabio Bonifacci, Alessandro Siani
Cast: Alessandro Siani, Sarah Felberbaum, Christian De Sica, Serena Autieri, Lello Musella, Nello Iorio, Alan Cappelli Goetz, Marco Messeri
Genere: favoletta
Se ti piace guarda anche: Il principe cerca moglie, Piccolo grande amore, Pretty Princess, Quasi amici
Il principe abusivo è stato il più grande successo cinematografico italiano dell’anno.
“AHAHAH, Cannibal, sei il solito burlone. Sei più simpatico di Siani!”
"Ti faccio partecipare al mio film se prometti di non fare più cinepanettoni."
"Affare fatto."
No, ragazzi. Mi spiace, è tutto vero.
Dopo gli incassi stellari di Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, Alessandro Siani questa volta in versione protagonista assoluto si conferma il nuovo re del botteghino italiano, con oltre 14 milioni di euro incassati alla faccia della crisi, andando a raccogliere il testimone dai campioni del box-office del passato recente come Leonardo Pieraccioni e Christian De Sica. E il passaggio di consegne con quest’ultimo avviene proprio in questo film, che vede entrambi nel cast.
Devo dire che partivo con i peggiori pregiudizi. Chissà perché… Forse perché, oltre a non sopportare la commedia all’italiana, Alessandro Siani non lo trovo per nulla divertente. Faccio persino fatica a capire ciò che dice. Evidentemente non sono il solo, visto che nel film, con uno degli espedienti più riusciti e autoironici, viene chiamato persino un traduttore per interpretare il suo linguaggio.
Per di più, qui il Siani è impegnato non solo nelle vesti di attore ma anche in quelle ancor più impegnative di co-sceneggiatore e pure di regista esordiente. C’erano allora tutte le premesse per un massacro cannibale annunciato, per una demolizione totale di questo principino abusivo e invece…
Non è così male. Chi l'avrebbe detto?
"Hey, ma tu sei Alessandro Siani?"
"Eh, modestamente sì."
"Ah bene, arriva quel bicchiere d'acqua che avevo chiesto, o no?"
L’idea di partenza più che abusiva è abusatissima. La principessa di un regno immaginario, una Sarah Felberbaum decisamente in parte, è in crisi perché nessuno la caga. Come fare ad attirare le attenzioni dei media? Il ciambellano ciambellone di corte Christian De Sica ha l’intuizione vincente: fingere una love story tra la principessa e un morto de fame. Una favola regale alla William e Kate, a parti invertite. La variante un minimo originale di questa pellicola è che, rispetto al solito, non è il principe a cercare moglie, come nel mitico film con Eddie Murphy, ma il contrario. Quanto al morto de fame prescelto, risulterà uno scroccone napoletano, interpretato naturalmente da Alessandro Siani.
Da questo spunto non proprio originalissimo, la comedy si sviluppa in maniera altrettanto immaginabile, con il Siani che ne combinerà di tutti i colori nel ruolo di fidanzato della principessa. È la solita situazione del tipo che si trova in un contesto diverso rispetto al suo ambiente naturale, un po’ come l’altrettanto tamarro Driss di Quasi amici. Il risultato non è certo ai livelli della notevole commedia francese, siamo più che altro dalle parti di Piccolo grande amore, film anni ’90 dei Vanzina con Raoul Bova, eppure qualche momento divertente il film lo regala. Merito di un Siani meno odioso e più comprensibile del solito e di un Christian De Sica in gran spolvero lontano dai cinepanettoni, oltre che di una trametta da romcom americana tanto già vista, quanto sempre efficace. Prendi un improbabile tamarro e lo metti a confronto con le regole del galateo e del bon ton, e le risate sono garantite.
"Dici che così somiglio a Eminem in 8 Mile?"
"Ma va, al massimo sembri uno pronto a fare una rapina..."
Se per 2/3 la commedia fa il suo dovere, risultando contro ogni mia più rosea previsione una gradevole visione, nella parte finale, come invece prevedibile, scivola paurosamente nello smielato più totale.
ATTENZIONE SPOILER Il fatto che la principessa finisse per innamorarsi dell’abusivo Siani era scontato e già da mettere in conto fin dall’inizio. Il fatto che passi dal disgusto nei suoi confronti alla voglia di passare tutto il resto della sua vita insieme a lui, dopo che lui le recita una poesia al balcone in una scena molto alla Romeo + Giulietta, appare però un tantino esagerato e affrettato persino all’interno di un contesto favolistico.
La parte conclusiva è quindi il trionfo più totale dei buoni sentimenti, ma il difetto maggiore della pellicola è un altro: la colonna sonora. Se a livello registico il suo film non è ‘na schifezza come ci si poteva aspettare, il Siani deve però confermare che l’Italia è il Terzo mondo musicale con una selezione di brani imbarazzanti, un momento da musical regalato a Christian De Sica e Serena Autieri del tutto superfluo, la solita "'O surdato 'nnamurato" cantata in coro (evvai di stereotipi!), e soprattutto l’orripilante “Amore amaro” di Gigi Finizio (ARGH!) usata nel momento che sarebbe dovuto essere quello emotivamente più forte dell’intera pellicola, invece fa solo venire voglia di tapparsi le orecchie. È anche da questi dettagli, che poi tanto dettagli non sono, che si vede l’arretratezza della nostra commedia, rispetto ad esempio a quella più spumeggiante e ben prodotta dei cugini francesi, si veda per esempio 20 anni di meno.
Tolti questi due grossi difetti, buonismo imperante e soundtrack agghiacciante, Il principe abusivo è un film nazional-popolare che tutto sommato funziona, ha una piacevole atmosfera fiabesca e strappa qualche risata.
A sorpresa, l’esordio alla regia del Siani non mi azzardo allora a dire che mi sia piaciuto, però non mi è nemmeno dispiaciuto. Altrettanto a sorpresa, non vi siete beccati un massacro cannibale in piena regola. Per quello però tranquilli, aspettate le prossime recensioni di film italiani e non resterete delusi…
(voto 6-/10)
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