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Il principio d'inerzia (del potere)

Creato il 22 febbraio 2011 da Ilgrandemarziano
Il principio d'inerzia (del potere)Migliaia e migliaia di persone in piazza vogliono la tua testa. Ruggiscono come un animale ferito. Alzano i pugni e le voci. Lanciano pietre, quello che passa di lì. Strappano cartelli stradali e rovesciano bidoni. Danno fuoco ai tuoi palazzi. C'è disperazione. Ma nemmeno poi tanta. Cadaveri a parte, s'intende. È più la speranza. Perché di quella devono essere armati prima di ogni altra cosa, se hanno il coraggio di mettere il loro petto nudo contro le bocche nere dei cannoni. E poi la voglia di cambiare, voltare pagina, perché così non ce la fanno più. Tutto per forza di cose finisce per avere un limite. E forse quel limite era già stato raggiunto da tempo, ma era il coraggio che mancava. Quello che hanno assorbito dai loro vicini, che - in qualche modo - ce l'hanno fatta e hanno mostrato al mondo che qualcosa di diverso era possibile, se solo ci si metteva in gioco. Tutti insieme. In un desiderio collettivo tale da far dimenticare il rischio del dolore e della morte.
Sono tante. Forse sono milioni. Sono come una colonia di coralli che si sta ribellando allo scoglio che l'ha tenuta imprigionata per quaranta lunghi anni. E lo scoglio sei tu. Duro, impassibile. Loro ti vogliono frantumare, dragare, toglierti di mezzo. Ma tu niente. Resti aggrappato, con le unghie e con i denti a qualcosa di indescrivibile, di difficilmente comprensibile. Come puoi pensare che non possa andare solo peggio, sempre peggio di così? Come puoi pensare di macchiarti le mani di quello stesso sangue di cui tu vorresti essere guida illuminata? Un'illuminazione che non si spegne forse di fronte alle macerie dei corpi bombardati dei tuoi fratelli? Non lo vedi, lì, il buio?
Il principio d'inerzia (del potere)Perché dunque non toglierti di mezzo? Massì, lasciare tutto. Se preferisci chiamala pensione. Ne hai diritto ormai. Trovare un'isola, un resort, una spiaggia, cocktail rigorosamente analcolici in formula all inclusive, ma con gli ombrellini colorati, quelli sì, un pedalò sempre a disposizione e una bella sdraio comoda comoda dove prendere il sole sopra al rumore delle onde e il gracchiare dei gabbiani. Se vorrai non ci saranno difficoltà ad attrezzarla anche con una di quelle belle tende bianche, con i lembi frustati dal vento e due amazzoni in bikini a far la guardia. Cosa vuoi che costi. Uno come te sono certo che lo troverebbe un posto così, lontano da tutto e da tutti. E se lo potrebbe permettere. Ma in caso contrario si può anche fare una colletta, che ci vuole?
Invece niente. C'è gente che muore. Sangue che sporca l'asfalto e la sabbia. E grida di fuoco e fiamme che si alzano fino al cielo. E tu, sfrontato, non solo dici che resti, ma ti mostri al popolo con l'ombrellone aperto.

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