Sino ad oggi al Teatro Libero di via Savona a Milano è in scena Il Principio dell’Incertezza (La certezza non è di questo mondo) della Compagnia Arditodesìo ed ispirato alla vita di Richard Feynman.
In scena, a recitare e a spiegare la fisica quantistica, Andrea Brunello (che è anche autore del testo e docente di fisica) e a suonare la chitarra Enrico Merlin, storico della musica. Lo spettacolo vede la collaborazione dell’Università di Trento, dipartimento di fisica.
Si tratta di uno spettacolo lezione in cui Brunello arriva in scena come fosse in classe per spiegare al pubblico i principi della fisica quantistica. Ed è quello che in effetti fa, aiutandosi con disegni che appaiono sulla scenografia, anche se a poco a poco rivela anche qualcosa di teatrale, un carattere di personaggio, una storia, un tendere verso qualcosa.
Ma più che la parte drammaturgica vera e propria, è interessante dove Brunello racconta del gatto di Schroedinger, dei molti mondi di Hugh Everett III, dei paradossi e di come il mondo, visto attraverso gli occhi di un fisico, è forse più bello o poetico.
Come riportato nelle note sceniche dello spettacolo, esso “partendo da una idea scientifica si sviluppa un’idea drammaturgica, un testo e una partitura/azione teatrale. Si intende così sviscerare l’idea scientifica e quindi capirne le sue conseguenze“.
Feynman, di cui Brunello legge una poesia (il suo personaggio, il professore di fisica, è stato a sua volta alunno di Feynman), fu un importantissimo e popolare fisico statunitense premio Nobel per la fisica nel 1965. La storia che viene portata in scena mescola realtà e fantasia. Infatti, Andrea Brunello, oltre ad essere attore professionista, possiede un Ph.D. in fisica teorica (e per alcune sere lo spettacolo è andato in scena nella versione inglese. Non solo, si sono tenuti pomeriggi gratuiti di approfondimento sui temi trattati) ed è stato per un certo periodo ricercatore.
Il che confonde quando poi il suo personaggio inizia a raccontare la sua (del personaggio, quindi falsa) storia. Il professore spiega, ma descrive la sua vita, della figlia, della sua infanzia, del rapporto col padre, della fantasia, dell’educazione alle domande. E l’amore per la musica (come quella creata dagli elettroni, forse) , che è poi materialmente portata sulla scena dagli intermezzi musicali di Merlin.
L’incertezza del titolo è il principio dell’indeterminazione di Heisenberg: nulla è certo. Gli stessi principi che regolano l’elettrone regolano dunque l’uomo, il gatto o la moneta. Quindi, si può, di fatto, andare altrove e ricongiungersi con i propri cari. Infatti, nessun evento trovi una causa determinante e oggettiva, ma abbia solo un grado di probabilità di prodursi, e che questa dipenda da un atto di osservazione.
Sicuramente da vedere, anche se pensate di non capire nulla di fisica. Come da vedere Torno Indietro e Uccido il Nonno, che la compagnia (Brunello) porterà al Teatro Libero in gennaio per meditare su dove va il tempo che passa.
Il principio dell’incertezza
(ispirato a Richard Feynman e dedicato a mio figlio)
di Andrea Brunello
con Andrea Brunello e Enrico Merlin
musiche originali composte, realizzate ed eseguite da Enrico Merlin
regia di Andrea Brunello
luci e supporto tecnico di Andrea Lucchi
organizzazione di Francesca Pegoretti
Written by Silvia Tozzi