L’arte sublime del Maestro Giuseppe Supino, 2 maggio 2012, Formia – di Ninnj Di Stefano Busà
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mar 7, 2012
Il 2 maggio 2012 appuntamento all’Hotel Miramare di Formia con L’Arte sublime di Supino.
Incessantemente, come l’acqua scava la roccia, il Maestro Giuseppe Supinotrascrive “pittura”, una pittura che si allinea ai grandi artisti della terra. una pittura di grande e notevole tratto, un’esemplarità che si colloca ai vertici alti di una plasticità e morbidità di tratti davvero sorprendenti, uniche e irripetibili. Per certi versi, è rapportabile solo a quella grandemente celebrata di Domenico Purificato, di cui lo stesso Supino fu allievo e, idealmente, discepolo nell’incarnazione geopittorica della sua componente più avvertita.
La sua inesauribile fonte è qualcosa che va oltre il limite storico della vicenda privata, ed è gaudio per gli occhi, giubilo per la mente e per il cuore. Guardando le sue opere ognuno si sente libero di volare nelle aree iperuranie di altri cieli, si associa a cori di angeli, si avvicina al modello idealizzato e simboleggiato del “perfettibile” che riposa in tutti e in ciascuno. Guardare i suoi quadri è come stabilire un nuovo contatto con un’Entità Superiore che ci fa assimilare la lezione dell’eternità senza condizioni, con l’animo perso in episodi di luce, di abbagliante sonorità espressive, ci si sente slegati dalla gravità fisica della materia, in pace
E’ qualcosa di misterioso e imponderabile. Da parte mia, l’ho sempre considerato il “miracolo” di cui, solo in vista dell’opera d’arte, ci sentiamo infusi. Ma è evidente che vi siano poi altre ragioni di ordine pittorico: l’estensione del colore,il tratto, il dosaggio degli elementi, la struttura oggettuale delle componenti pittoriche, il gusto affinato della “bellezza” che non fa ombra a se stessa, ma anzi la esalta, la commuove, la trascina a fare la differenza, ad esercitare il suo fascino che la dice lunga sul diversificato stereotipo preposto che, nel caso di Supino, è davvero unico ed essenziale.
Un grande potere ha l’arte, una grandissima e ineccepibile sorte per coloro che vi si avvicinano e ne vengono irradiati, catapultati e investiti dalla luce che sa dominare le lordure e ammorbidire e metabolizzare le asperità della vita.
Written by Ninnj Di Stefano Busà