Ho letto un articolo che parla dello stress degli insegnanti dilaniati dallo sdoppiamento fra le ore del mattino, in classe, in cui si continua ad insegnare sempre nello stesso modo e le ore del pomeriggio, nelle riunioni collegiali, in cui si progetta la scuola del futuro: in poche parole si tratta dello stress da dicotomia tra la scuola com’è e la scuola come dovrebbe essere.
Per chi, come me, vede il traguardo della pensione non più tanto remoto la situazione è un po’ diversa.
Per me le discussioni sulla scuola del futuro sono quasi accademiche: quando il futuro diventerà presente probabilmente non sarò più in classe e allora posso partecipare alle riunioni con un distacco che mi permette di essere serena, quasi divertita.
Anzi, dirò di più: ascoltare i discorsi dei miei colleghi più giovani mi offre delle opportunità, mi offre spunti di riflessione e mi fa venire tanta voglia di sperimentare, di provare nuove strade, forse proprio perchè sono consapevole che non avrò più tante occasioni per inventarmi nuove strategie, nuovi metodi, nuovi sistemi di valutazione.
Qualche volta essere la “cariatide” dell’istituto può trasformarsi in un privilegio.
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