Oggi è il mio compleanno…grazie, grazie…si sono 30 anni….30 anni…non ci credo, ma è così…che vogliamo farci.
Sono entrata anche io nel club…
Quale club direte voi? Bè, provate a immaginarlo…
Ma non voglio parlarvi di club e problemi personali, oggi.
Per farmi un bel regalo di compleanno ho provato a vedere qualcosa di positivo in quello che sta succedendo nel nostro paese in questi giorni.
E’ una questione spinosa, neanche io so come prenderla e l’argomento è forse troppo grande per me.
Non mi piace affrontare problemi così grandi e fuori dalla mia portata…ma io mi sto facendo un nervoso in questi giorni che non potete capire, quindi ho deciso di condividerlo con voi.
Premessina:
Questo blog aiuta chi vuole andarsene in Australia ed è nato per questo. Ma i blog, come chi li scrive, spesso si evolvono e provano a raccontare anche realtà diverse. Possono anche cambiare idea.
Spero quindi di non sconvolgervi troppo se spesso mi diletto a scrivere del nostro squinternato paese, provando a esaltarne le luci e criticarne le ombre.
Fatta questa premessa, passiamo all’argomento.
Oggi provo a fare la giornalista. E, per parafrasare l’”assessore” Palmiro Cangini, parlo di “fatti, non pugnette”
Non parlo di dati economici, di fughe dei cervelli o rientro dei cervelli pentiti.
Parlo delle persone. E del sistema in generale.
Crisi libica. O guerra, chiamiamola come vogliamo.
Fermi, non parlo di politica, non ci penso proprio.
Parlo del fatto che tanti libici, e non solo, si stanno riversando incessantemente, giorno dopo giorno, sulle nostre coste.
Scelgono l’Italia. Non provano ad andare a Malta, non provano ad andare in Spagna o in Francia. Magari perché sono lontane.
O magari perché siamo noi stupidi, siamo noi gli scemi che accolgono queste persone, invece che rispedirle al mittente e fregarsene della loro sorte.
I campi di accoglienza stanno esplodendo, le condizioni di soggiorno di queste persone sono da emergenza umanitaria, ci vengono rivolte critiche pure dall’Onu perché pare che non siamo in grado di gestire questi profughi ( a cui si sono aggiunti, come tipi che si imbucano a una festa, altri immigrati clandestini che con la guerra in Libia non c’entrano nulla..ma a lor non pareva vero… me li immagino a parlottare, mentre provano a imbarcarsi sulle carrette: “O hai visto che i libici vanno a frotte in Italia perché c’è la guerra? Dai dai imbucati, dai digli che sei libico pure tu, tanto chi se ne accorge…”)
Ho visto gli abitanti di Lampedusa incazzarsi come non mai ( e con tutte le ragioni del mondo)…e poi ho visto gli stessi abitanti farsi in quattro per aiutare, nel limite del possibile, questi immigrati…magari dando loro da vestire e da mangiare.
L’altra sera in tv hanno annunciato un servizio in cui il ministro degli interni Maroni parlava delle misure da prendere per gestire questa ondata pazzesca di persone. Visto il suo cuore leghista e il suo savoir faire diplomatico pari a zero, mi sarei aspettata qualcosa del tipo: “Col cavolo che ce li prendiamo tutti noi, fermiamo i barconi finchè l’Europa non fa qualcosa”.
E, al di là del colore politico, questa opzione non sarebbe stata neanche sbagliata…
Ma lui ha detto una cosa che mi ha spiazzato. Stavo mangiando con i miei genitori, ed eravamo giusto intenti a discutere di questo fatto. Ci aspettavamo una bella sparata leghista e, devo ammettterlo, non per simpatia politica ma solo perché ormai il modo di fare di quelli del carroccio suscita sempre un moto di ilarità, avevamo tutti un sorrisetto stampato in faccia nell’attesa che il Maroni si pronunciasse sulla questione.
Il ministro ha detto poche parole: “Ci aspettiamo qualcosa come 50mila profughi. Tutta l’Italia si adopererà per ospitarli. Collaboreremo con i comuni e le regioni per suddividerli in modo equo in tutto il paese”.
Noi siamo rimasti senza parole. Sono scomparsi i sorrisi dalle nostre facce.
Ma perché ci sbattiamo solo noi e il resto d’Europa sta a guardare?
Come mai, invece che rispedirli al mittente, li stiamo accogliendo?
Siamo scemi? Siamo troppo buoni?
Se guardiamo bene quello che sta succedendo, nell’immediato l’Italia non può fare che questo e deve farlo al meglio.
L’Italia sta aiutando questi profughi, la maggior parte dei quali in realtà sono clandestini. Il resto dell’Europa, quella Francia che è partita subito per bombardare ma non vuole sporcarsi le mani, l’Inghilterra che le va dietro, la Germania che non ha partecipato alle operazioni militari ma vuole spartirsi la torta…quell’Europa che noi invidiamo perchè lì c’è più lavoro e tutto funziona meglio, perchè qualsiasi paese occidentale diverso dall’Italia è sicuramente migliore già per il fatto di non essere l’Italia…ecco quei paesi così fighi se ne stanno lavando le mani e lasciano gestire tutto il lavoro sporco a noi.
Gli scemi. Quelli troppo buoni per opporsi. Quelli che hanno mandato gli aerei “però non vogliamo fare la guerra” …..quelli che ora vorrebbero ( a pieno titolo) dire la loro nel processo di pace ma i furbi dell’Europa volevano lasciar fuori. Ora, visto anche il mazzo che ci stiamo facendo per i profughi e l’incazzatura generale che sta attraversando il nostro paese, pare che vogliano ascoltarci…
Voi direte: siamo incapaci, non sappiamo farci rispettare e siamo troppo buoni.
Però poi penso a quelle immagini degli italiani impegnati nei soccorsi, giorno e notte, per salvare queste persone.
Penso a Malta che non ha fatto sbarcare nemmeno una donna libica partoriente.
Penso al resto dell’Europa che se ne frega.
Penso ai lampedusani che, seppur incazzati, fanno la colletta dei vestiti e regalano panini e sigarette a quei disgraziati.
E allora si, saremo anche troppo scemi e incapaci, ma almeno siamo umani. Gli altri paesi se ne fregano, noi addirittura quando i barconi arrivano gli andiamo incontro per scortarli ai porti, quando i barconi affondano, le nostre navi aiutano nei soccorsi….
E’ meglio il pugno di ferro al grido “chissenefrega dei profughi” o passare per troppo buoni e aiutare sti disgraziati? Che di sicuro se ne stanno approfittando, molti scappano perché pensano di trovare la terra della cuccagna in Italia e ne approfittano con la storia del casino in Libia. Ma sempre disgraziati sono.
Potevamo respingerli, come fanno gli altri. Ma non lo abbiamo fatto.
Il senso del post è questo: pur tra mille casini e disorganizzazione, a differenza del resto del mondo occidentale, noi in questa crisi stiamo facendo qualcosa di buono e non solo opportunistico.
O forse mi sbaglio?
Dai….tre….due….uno: attaccatemi!
La Maga, da stasera trentenne