La sentenza sarà emessa il prossomo 8 settembre.
The verdict will be delivered September on 8.
Se, da una parte, Azzedine Alaïa ha detto no alla maison Christian Dior, non essendo disposto a lasciarsi travolgere dai ritmi stressanti di lavoro, sebbene la proposta lo abbia lusingato, dall’altra, John Galliano, ex direttore creativo della griffe francese
“Ero sotto l’effetto di un mix letale di alcool e psicofarmaci – si è difeso lo stilista, che ha detto di non essere in grado di ricostruire l’accaduto – sono un alcolista e un tossidipendente in recupero. Adesso sto meglio, ma sono ancora in cura”.
“ Una cosa ovvia è che John Galliano era malato – ha continuato Aurelien Hamelle, difensore del designer – aveva una tripla dipendenza da alcool, benzodiazepine (Valium) per far fronte alla pressione del suo lavoro e sonniferi. Il loro effetto combinato porta ad uno stato di completo e totale abbandono”.
In aula, davanti al collegio presieduto da Anne-Marie Sauteraud, il creativo di Gibilterra, 50 anni, ha spiegato di essere caduto in questo stato di dipendenza e depressione dopo la morte del padre nel 2003 e, soprattutto, successivamente alla scomparsa del suo assistente Steven Robinson, avvenuta nel 2007.
A proposito delle sue parole razziste, inoltre, Galliano si è scusato con le vittime: ha sottolineato di aver sempre cercato, attraverso il proprio lavoro, di combattere i pregiudizi, l’intolleranza e le discriminazioni e di non essere antisemita.
La corte adesso si riunirà il prossimo 8 settembre per emettere la sentenza. Il pubblico ministero Anne de Fontette ha chiesto una multa di non meno di 10mila euro.