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Il processo di sartana

Da Cielosopramilano
Marco entra in quel cubo di legno per subire l'ennesimo processo. Marco ha mollato da tempo, da quando ha visto Gino e Michele offesi, vilipesi, umiliati.
Lui non ha avuto le palle ed è rimasto li, o meglio non aveva le stesse conoscenze. Certo loro sono nel giro da anni.
Marco no.
Anche perchè Marco è un sognatore. Marco voleva cambiare il mondo, voleva far capire che non era un coglione che le etichette appiccicate sarebbero potute cadere.
Nei mesi è stato sorteggiato il suo numerino: era lui che aveva vinto la riffa delle umiliazioni, fino a quel giorno che ha rischiato di perdere il suo lavoro.
Marco tracima. Dice quello che pensa e lo dice da sognatore. Cioè male. Perchè parla diretto. Perchè la sua opinione viene presa come offese insulti.
E li parte una frase. Il mio prossimo obbbbiettttivo è dimostrarti che coglione non sono. La risposta è secca e tagliente come una lametta che cerca di pubblicizzare. Puoi dimostrare quello che vuoi puoi diventare A.d. di te non me ne frega niente.
E li mentre il processo continuava ha cambiato strategia ha chiesto scusa si è sentito dire per risposta un non le accetto a lui scappa (perchè il sognatore emerge sempre...) un chi sei sartana. E li cala il silenzio. Mi sa che non sapevano che dio perdona e sartana no.
Uscendo da un processo dove non era prevista condanna ma solo alimentare l'ego dei giudici ha pensato alle risate ai caffè dove veniva invitato so lo chi parlava di calcio e fica (per qualche moglie che legge suo marito rispondeva solo alle domande sul milan...) e una musica ed un pensiero gli suonava in testa.
E' solo lavoro..è solo lavoro...
Torna sulla scrivania e decidei di chiudere e rendere nascosto la sua moleskine, perchè anche quando dove cosa scrivere su quella moleskine era frutto di giudizi critiche. Poi ha pensato che tenere nascosta quella moleskine significava vivere nella massa che nicchiava.
E Marco il verbo nicchiare non lo conosce. E lo riapre. Meglio un pernacchio che un verbo difficile.
Torna a casa e trova paul niumann suo figlio tormentato dalla sorella mentre gli tirava il naso e tutti e 2 ridevano.
trova il sorriso di sua moglie e pezzi sparsi di un giornale.
Si perchè i salotti con i vanity fair in ordine non fanno parte del suo mondo.
La musica che sentiva Marco era questa.

Adesso ha solo voglia di parlare di calcio e fica.

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