Questo approccio, ha spiegato durante una conferenza a Belfast, ha avuto un risultato esattamente opposto a quello dichiarato: «Si vuole sostenere che garantire agli adolescenti un accesso riservato ai servizi di pianificazione familiare e aborto avrebbe avuto un impatto positivo sulla gravidanza adolescenziale e i tassi di aborto. Tuttavia, invece, si può dimostrare che la conseguente riduzione della percezione del rischio porta a un incremento dei comportamenti a rischio, e combinati con il fallimento contraccettivo, non fanno altro che aumentare il tasso di gravidanze adolescenziali». Il suo pensiero coincide perfettamente con quello della dott.ssa Miriam Grossman, psichiatra dell’adolescenza e dell’infanzia presso l’Università della California, che ha avuto modo di pronunciarsi recentemente. E’ stato comunque dimostrato puntualmente anche negli USA, a San Francisco, dove un recente rapporto ha dimostrato come nonostante la distribuzione gratuita di preservativi nelle scuole dal 1997 e ore obbligatorie di educazione sessuale “esplicita”, le malattie veneree continuano ad aumentare.
La vera soluzione è quella dimostrata dalla realtà, cioè che una legge sull’aborto più restrittiva e la ridotta disponibilità di contraccettivi creano costantemente tassi più bassi di gravidanze in età adolescenziale, nonché malattie a trasmissione sessuale. In Irlanda del Nord, ad esempio, questo approccio non ideologico ha portato ad una diminuzione significativa delle gravidanze a 16 anni e del tasso di infezioni nella stessa fascia d’età, rispetto all’Inghilterra. Ma non può limitarsi solo questo, come ha spiegato il virologo Carlo Federico Perno. Bisogna cambiare la concezione di sessualità che la società ha, vivendola con serietà, modificando i comportamenti.
Per questo occorre valorizzare la proposta dei metodi naturali, che non sono metodi di contraccezione ma strumenti ormai tecnologicamente avanzati e affidabili, che aiutano a vivere la sessualità con responsabilità, imparando il dominio di sé, delle proprie pulsioni e rispettando integralmente l’altro, come frequentemente viene spiegato su questo utilissimo sito web.
Luca Pavani