Magazine Cultura
- Tra la fine degli anni 70 e i primi 80 il waterboarding sarebbe stato utilizzato in Italia durante alcuni interrogatori di esponenti della lotta armata. Specialista di questa tecnica sarebbe stato un funzionario di polizia noto nell'ambiente con lo pseudonimo di professor De Tormentis.
- All'indomani dell'uccisione di Moro, la squadra costruita in seno all'UCIGOS era composta da ex ufficiali della mobile di Napoli che avevano conosciuto De Tormentis tra la fine degli anni 60 e i primi 70. Il gruppo, tenuto in sonno per alcuni anni, viene rimesso in moto quando più forte si fa la pressione brigatista ed in particolare col rapimento del generale americano Dozier.
- Savasta racconta alcuni aneddoti su Dozier tra i quali la particolare resistenza del generale che quasi mette fuori combattimento - da solo, con calci e pugni - il commando brigatista introdottosi in casa sua per sequestrarlo. Dozier si ferma solo quando Savasta punta la pistola sulla testa della moglie. Neppure il blitz NOCS sarebbe andato come usualmente raccontato: i brigatisti si sarebbero accorti di alcuni movimenti ma avrebbero tentennato nell'eseguire l'ordine di uccidere l'ostaggio. Un attimo di esitazione che avrebbe permesso agli uomini della polizia di intervenire.
- Grazie ai metodi della squadra viene in pochi mesi smantellato ciò che resta delle BR le quali, dopo l'arresto di Moretti, si sbriciolano in vari gruppi (Senzani-Savasta) e gruppuscoli. Sempre con questi trattamenti viene trovato il covo NAR nel quale si nasconde Giorgio Vale che muore nella sparatoria con gli agenti.
- Lo stesso professor De Tormentis conferma le dichiarazioni rilasciate da ex colleghi che hanno assistito ai suoi interrogatori. In particolare conferma di essersi personalmente occupato di Enrico Triaca, il tipografo delle BR, catturato subito dopo la morte di Moro e di due brigatisti che gli rivelano il nascondiglio di Senzani.
- Del professor De Tormentis parla diffusamente il libro di Nicola Rao: Colpo al cuore. Dai pentiti ai metodi speciali: come lo Stato uccise le Br. La storia mai raccontata. Si tratta di una accurata indagine che contesta la tesi secondo la quale il terrorismo sarebbe stato sconfitto con le sole armi dello stato di diritto. Una simile ricostruzione è stata resa possibile da testimonianze rese da ex colleghi del De Tormentis.
- Le squadre dedite al "lavoro sporco" sarebbero state almeno un paio, ribattezzate con caratterizzazioni degne di un B-movies: I vendicatori della notte e I quattro dell'ave Maria. Sarebbero state queste squadre a praticare il waterboarding.
- Quando il giornalista Piervittorio Buffa, de L'Espresso, racconta cosa sta succedendo viene arrestato nel marzo 1982.
- Dal canto proprio il professor De Tormentis (tuttora in vita) non si schermisce, anzi racconta la sua versione dei fatti. Giustifica il ricorso alla tortura contestualizzandolo agli anni di piombo, identificandolo come uno dei pochi metodi per reperire notizie, risolvere casi a fronte di fortissime pressioni politiche sulla polizia. Quelli dell'Ave Maria, dunque, esistevano ed erano elementi capaci di usare tecniche "speciali" durante gli interrogatori. Il De Tormentis descrive se stesso come una sorta di punto di riferimento per i suoi uomini, scelti per una missione ben precisa in un contesto di grande corruzione.
- La struttura agli ordini del De Tormentis sarebbe entrata in azione per la prima volta contro il tipografo delle BR Triaca per poi trascorrere un periodo in "sonno" a seguito delle denunce di quest'ultimo. La magistratura non prestò alcuna attenzione all'esposto del brigatista: anzi fu Triaca ad essere condannato per calunnia.
- Il De Tormentis avrebbe prestato servizio in polizia per un trentennio, uscendone col grado di questore, per poi esercitare la professione di avvocato (strano destino). De Tormentis avrebbe riferito di essere tra le persone fotografate attorno al corpo senza vita di Aldo Moro in via Caetani (la Renault rossa). In rete rimane una sua testimonianza scritta su un mensile massonico nel quale sottolinea la rilevanza dello stato etico fascista e la necessità che la polizia abbia autonomia investigativa. Più tardi avrebbe avuto rapporti con un partito politico di estrema destra e sul finire degli anni 80 avrebbe partecipato, da avvocato, ad un procedimento contro la colonna napoletana delle BR che lui stesso aveva contribuito a smantellare.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Recensione: Il ladro di nebbia, di Lavinia Petti
Come si può convivere con il fantasma di ciò che è stato e lo spettro di ciò che non sarà mai? Non si può, ecco perché si muore. Non... Leggere il seguito
Da Mik_94
CULTURA -
Dal Cinema Ritrovato: Cinefilia Ritrovata e il Cinema Muto parte 1
Prime giornate pienissime di appuntamenti muti. Come al solito gli articoli che vengono pubblicati su cinefilia ritrovata li trovate linkati qui. Leggere il seguito
Da Mutosorriso
CINEMA, CULTURA -
Spazio Esordienti #10
Buon pomeriggio Lettori Colorati! Per prima cosa, in questo soleggiato lunedì di Giugno, vogliamo dare spazio nuovamente ad un'autrice emergente presentandovi i... Leggere il seguito
Da Roryone
CULTURA, LIBRI -
LA RAGAZZA DI FRONTE - Margherita Oggero
Non avevo mai letto libri di Margherita Oggero che non appartenessero la serie della professoressa investigatrice Camilla Baudino. Leggere il seguito
Da Lalettricerampante
CULTURA, LIBRI -
Vincenzo De Luca "sospeso ma non troppo" - L'ultima invenzione del renzismo
Vincenzo De Luca, il "de-caduto in piedi", e il bacio di Giuda Dopo la rottamazione e lo ‘staiserenismo’ dobbiamo a Renzi anche la sospensione-confermativa,... Leggere il seguito
Da Tafanus
POLITICA, SATIRA, SOCIETÀ -
Calvi Risorta in piazza contro la centrale
Di Ivan TrocchiaQualche giorno fa la scoperta del " più grande sito di smaltimento clandestino di rifiuti tossici" a Calvi Risorta, in provincia di Caserta, e... Leggere il seguito
Da Andrea86
ATTUALITÀ, SOCIETÀ