di Angelo D'Amore. Il progetto di Monti è di frantumare i poli per promuovere un nuovo soggetto politico moderato, un grande centro riformatore, capace di rifondare il Paese. Ci riuscirà il professore? Penso che pian piano che la campagna elettorale va avanti, si inizino ad intravedere i primi limiti di questo disegno, dovuti a mio modesto avviso, alla presenza di due grandi elementi di contraddizione nel suo interno. Il primo, è lo stesso Monti. Il secondo, i suoi compagni di avventura. Monti calandosi in politica (altro che salirci...) rinuncia a priori alla sua posizione super partes, alla sua figura tecnica, alla sua esperienza e grande conoscenza, doti che avrebbe potuto mettere a disposizione del Paese in altri modi e, soprattutto, in altre circostanze. Inevitabilmente poi, il Presidente del Consiglio uscente, è stato l'uomo che ha inasprito duramente la tassazione, prendendo soprattutto da chi aveva poco. La sua figura, per tale motivo, è difficile da riproporre. Il professore inoltre, si è scelto dei compagni d'avventura davvero improponibili. Casini è l'eterno opportunista, il nuovo Mastella, colui il quale dimentica d'improvviso i suoi passati berlusconiani, le sue amicizie con Cuffaro. E' un "professionista" della politica che, tenendosi buono il clero e sbandierando politiche per la famiglia, ha sempre cercato alchemiche alleanze per sbarcare il lunario. Fini è un uomo al capolinea. La sua figura è triste, dimessa, non suscita più emozione. Il suo carisma è ormai un vago ricordo del passato. E' colui il quale ha ucciso la destra italiana, prima cancellandone la storia e poi contribuendo in modo inconfutabile, allo sfascio della precedente maggioranza di governo. E' un ex-leader in cerca d'identità, tra spinte europeiste, aperture progressiste e nostalgie nazionaliste. L'obiettivo di Monti era quello di indebolire il centro-destra ed il centro-sinistra, proponendosi come alternativa. Alla fine, la sua azione, andrà a polarizzare queste concentrazioni, le quali si compatteranno nuovamente, camuffando i loro limiti, le loro reciproche incongruenze (da un lato la rinnovata alleanza PDL-Lega; dall'altra l'ingombrante presenza di Vendola per il PD). Il rinvigorirsi dei due poli, ancora una volta, consentirà di nascondere sapientemente sotto al tappeto, una spessa coltre di polvere, rappresentata dalla loro mastodontica organizzazione d'apparato e dalla loro siderale distanza dalla gente. Monti scegliendosi come alleati due zombi, andrà a risuscitare i morti!
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di Angelo D'Amore. Il progetto di Monti è di frantumare i poli per promuovere un nuovo soggetto politico moderato, un grande centro riformatore, capace di rifondare il Paese. Ci riuscirà il professore? Penso che pian piano che la campagna elettorale va avanti, si inizino ad intravedere i primi limiti di questo disegno, dovuti a mio modesto avviso, alla presenza di due grandi elementi di contraddizione nel suo interno. Il primo, è lo stesso Monti. Il secondo, i suoi compagni di avventura. Monti calandosi in politica (altro che salirci...) rinuncia a priori alla sua posizione super partes, alla sua figura tecnica, alla sua esperienza e grande conoscenza, doti che avrebbe potuto mettere a disposizione del Paese in altri modi e, soprattutto, in altre circostanze. Inevitabilmente poi, il Presidente del Consiglio uscente, è stato l'uomo che ha inasprito duramente la tassazione, prendendo soprattutto da chi aveva poco. La sua figura, per tale motivo, è difficile da riproporre. Il professore inoltre, si è scelto dei compagni d'avventura davvero improponibili. Casini è l'eterno opportunista, il nuovo Mastella, colui il quale dimentica d'improvviso i suoi passati berlusconiani, le sue amicizie con Cuffaro. E' un "professionista" della politica che, tenendosi buono il clero e sbandierando politiche per la famiglia, ha sempre cercato alchemiche alleanze per sbarcare il lunario. Fini è un uomo al capolinea. La sua figura è triste, dimessa, non suscita più emozione. Il suo carisma è ormai un vago ricordo del passato. E' colui il quale ha ucciso la destra italiana, prima cancellandone la storia e poi contribuendo in modo inconfutabile, allo sfascio della precedente maggioranza di governo. E' un ex-leader in cerca d'identità, tra spinte europeiste, aperture progressiste e nostalgie nazionaliste. L'obiettivo di Monti era quello di indebolire il centro-destra ed il centro-sinistra, proponendosi come alternativa. Alla fine, la sua azione, andrà a polarizzare queste concentrazioni, le quali si compatteranno nuovamente, camuffando i loro limiti, le loro reciproche incongruenze (da un lato la rinnovata alleanza PDL-Lega; dall'altra l'ingombrante presenza di Vendola per il PD). Il rinvigorirsi dei due poli, ancora una volta, consentirà di nascondere sapientemente sotto al tappeto, una spessa coltre di polvere, rappresentata dalla loro mastodontica organizzazione d'apparato e dalla loro siderale distanza dalla gente. Monti scegliendosi come alleati due zombi, andrà a risuscitare i morti!
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