Qualche giorno fa, leggendo una rivista, mi sono imbattuta in un articolo su due tizi che hanno girato l'Europa chiedendo a sconosciuti di trainare la loro roulotte (due pazzi). Al termine dell'articolo c'erano alcuni rimandi a progetti di cooperazione, in cui praticamente ci si affida all'aiuto degli altri (a volte anche sconosciuti). Tra tutti quello che mi ha colpito di più era quello a proposito dell'Older Women's co-housing. Il cohousing è un progetto che prevede che un gruppo di persone (non necessariamente anziane, ma anche un gruppo di famiglie, o anche un gruppo di donne sole), decidano di "convivere" in un complesso residenziale (che può essere un condominio piuttosto che un quartiere) a loro dedicato. Questi complessi residenziali sono costituiti da zone provate (appartamenti o case indipendenti) e luoghi comuni, intesi come una sala dove ritrovarsi per prendere il caffè, piuttosto che un salone dove organizzare eventi, o semplicemente dove organizzare una cena di tanto in tanto. Ogni nucleo in questo modo fa parte di una comunità alla quale contribuisce e sulla quale sa di poter contare in caso di bisogno, pur mantenendo intatta la propria privacy.
Nello specifico, le signore del Older women's co-housing project sono un gruppo di una ventina circa di attempate signore inglesi, dalla mezza alla terza età. Alcune lavorano e alcune sono in pensione. Tutte vivono da sole, ma giustamente, non intendono rinunciare alla loro indipendenza. Pertanto hanno creato questa rete di "aiuti" in cui ognuna aiuta un'altra. I valori in cui credono sono elencati nel loro sito, e sono:
- accettare e rispettare la diversità
- avere cura e supportarsi a vicenda
- fornire un equilibrio tra privacy e comunità (questo in Inghilterra lo vedo un po' difficile, non so perchè ma quando penso a una vecchietta inglese mi viene subito in mente quella gran ficcanaso di Miss Marple...)
- cooperare e distribuire le responsabilità
- mantenere una struttura senza gerearchia
- avere cura dell'ambiente
- essere parte di una comunità più ampia
A quando un progetto simile anche in Italia?