Recensione di Andrea Cappannari pubblicata su Historycast
Con un database di più di 229.000 documenti digitalizzati di età medievale e dell’inizio dell’età moderna, provenienti da oltre 100 archivi di 18 stati europei, Monasterium.net si è affermato come una portale assai prezioso per ogni ricercatore medievista e modernista, studioso o anche appassionato della storia europea.
Il progetto Monasterium è stato avviato dall’ archivio diocesano di St. Pölten per mettere in network le fonti archivistiche dei monasteri della Bassa Austria; vista l’indubbia utilità dell’ iniziativa e grazie al sostegno dell’Unione Europea e del Ministero dell’istruzione e della cultura austriaci il progetto è divenuto il più grande archivio virtuale di questo genere, acquisendo una grande quantità di documenti, non solo religiosi, e collaborando con archivi ed istituzioni di altri stati europei coordinati dal consorzio ICARUS (International Centre for Archival Research) Dalle linee-guida dichiarate il progetto si pone i seguenti obbiettivi:
- fruibilità del materiale 24 ore al giorno da qualsiasi parte del mondo;
- uso di tecnologie d’ avanguardia e standard scientifici elevatissimi;
- lavoro integrato di un network internazionale di istituzioni, con creazione di una massa critica di materiale;
- studio delle possibilità che il mezzo digitale offre per un nuovo approccio nell’uso e nella ricerca sui documenti;
- volontà di considerare il progetto come work in progress.
Il sito, che può essere consultato in undici lingue diverse, si presenta in una veste grafica abbastanza essenziale, con una parte dedicata alle news e alle anteprime dei nuovi documenti acquisiti e un menù laterale in cui vi sono links dedicati ad illustrare il progetto, collegamenti a studi e ricerche, a risorse online (dizionari, istituzioni, fonti, ecc..) e rimandi a istituzioni e singoli utenti per partecipare al progetto.
Cuore del sito è la parte dedicata alla ricerca dei documenti, gestita dal software EditMOM, divisi in fondi (che rispecchiano le loro collocazioni) e collezioni (che ricostruiscono le loro collocazioni originarie). I documenti si mostrano in fotografie ad alta risoluzione corredati da metadati descrittivi (schede, regesti, edizioni). Oltre agli indispensabili links di ricerca e aiuto, molto utile appare la parte che consente di crearsi un archivio personale. Si possono mettere in evidenza documenti come preferiti, oppure acquisirli direttamente, scaricarli in formato xml ed esportarli in pdf.
Le immagini si possono ingrandire, aprire e leggerne le eventuali descrizioni; la scheda ci fornisce le dimensioni, lo stato di conservazione e il materiale del supporto mentre il regesto ci dà una breve descrizione del testo, di cui è possibile sia presente la trascrizione.
Per gli utenti registrati vi è anche la possibilità di apportare modifiche nelle varie parti del documento selezionato, personalizzandolo così per le proprie esigenze di studio, che verranno riportate sulla copia salvata del proprio archivio personale. L’utente registrato può anche collaborare a migliorare la fruizione del documento e apportarne correzioni, lavorando con gli appositi strumenti di editing e proponendo la sua versione a un moderatore a cui spetterà il compito di accettarla o meno.