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Il programma di grillo

Creato il 09 marzo 2013 da Bernardrieux @pierrebarilli1

IL PROGRAMMA DI GRILLO
Sappiamo tutti che nessuno legge i programmi dei partiti. In primo luogo essi sono eccessivamente corposi; poi sono un libro dei sogni, dunque irrealizzabili; infine troppo spesso in passato le promesse non sono state mantenute. Neanche le più ragionevoli. I programmi sono un modo per prendere gli elettori per i fondelli e per questo, in barba alle mille discussioni politiche televisive, la gente non ci bada. Si limita a percepire i partiti politici nel modo più sommario e superficiale che si possa immaginare. In positivo, il Pd è il partito che cerca di favorire i lavoratori contro i ricchi e gli sfruttatori; il Pdl invece è contrario alle tasse, allo statalismo e all'assistenzialismo. In negativo, il Pd è pronto a caricare i cittadini di tasse e imposte, ad aumentare il peso dello Stato e ad impoverire tutti. Il Pdl è un partito agli ordini di un  miliardario che invecchiando si è procurato un giocattolone nuovo e che è entrato in politica per fare i propri interessi. Insomma un partito che favorisce i ricchi e gli evasori fiscali. Difficilmente, parlando con l'uomo della strada, si caverebbero da lui idee più profonde di queste. Magari qualcuno sarà impressionato da un singolo fatto di cronaca (per esempio la casa di Montecarlo del cognato di Fini), e ne trarrà qualche conforto alle sue opinioni, ma la maggior parte non si occupa dei particolari. Ad esempio, se si parla di un'accusa a Berlusconi, la conclusione è semplice: per quelli di sinistra tutte le imputazioni sono già sentenze di condanna, per quelli di destra il Cavaliere è vittima delle solite calunnie. In queste condizioni è inutile chiedere a Grillo quale sia il programma del suo movimento: la domanda non va posta a lui, va posta a chi lo ha votato. E qui si vede che il programma è esclusivamente negativo. Basta con i partiti. Basta con la corruzione. Basta con l'euro. Basta con i privilegi della casta. Anzi, basta con tutti i politici attuali, bisogna mandarli a casa in blocco. Naturalmente a ciò si aggiunge l'enorme disagio della disoccupazione, della recessione, della miseria da cui tanti si sentono assediati. E poiché, anche senza saper dire come, di tutti i mali sono colpevoli i politici, quanto meno per non averli saputi evitare, ecco una buona ragione per mandarli a casa. Tanto, i nuovi non potrebbero essere peggiori. Il programma di Grillo si riassume in una sola parola: "Basta!" Basta con le speranze tradite, basta con le promesse non mantenute, bisogna azzerare tutto e ripartire da capo. Programma seducente ma vago. Ed anche inattuabile. Un grido di protesta, per quanto giustificato, non per questo è un programma o indica una soluzione. Se l'intera umanità, nello stesso momento, scendesse in strada con striscioni e slogan per protestare contro la morte, la manifestazione di sei miliardi di persone non ci allungherebbe la vita d'un giorno. È più sensato consigliare il vaccino contro l'influenza, dato che ogni anno qualcuno ne muore. Nello stesso modo l'esasperazione di cui Grillo si fa portavoce non conduce da nessuna parte, se non si incarna in un'azione specifica per obiettivi specifici. E certo non fa parte dei progetti realizzabili un reddito di cittadinanza a chiunque sia disoccupato. Probabilmente Grillo guadagna tanto da credere che mille euro siano una mancia. C'è fin troppa gente che lavora e tuttavia non li guadagna. E comunque, con i disoccupati attuali sarebbero necessari trentasei miliardi e contando quelli che disoccupati lo diverrebbero immediatamente (per riscuotere il sussidio) quella somma si può raddoppiare. È una promessa totalmente fuori dalla realtà. È vero che i programmi senza capo né coda a volte hanno lo stesso un grande successo. Obama  ha ottenuto la presidenza con un programma tanto breve quanto insulso: "Change!" Un change che poi non c'è stato. E analogamente gridare "Basta!" va benissimo per vincere le elezioni. Ma poi bisogna governare e saper utilizzare la vittoria è tanto difficile quanto amministrare il denaro ottenuto con il primo premio della lotteria. Non a caso, a volte, dopo qualche tempo si apprende che i fortunati hanno perduto tutto. Come insegna un detto inglese, "the fool and his money are soon parted", lo sciocco e il suo denaro sono presto separati. Grillo deve stare attento. È partito dicendo "Basta!" ma dovrebbe sapere che il popolo può dirlo anche a lui, se appena si accorge che, dietro le parolacce gridate con un microfono dinanzi alle tonsille, non c'è niente. Gianni Pardo, [email protected] http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane

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