Il pubblico “erutta” con il film Pompeii

Da Leggere A Colori @leggereacolori
Sembra che il nuovo – o l’ennesimo – film su Pompei, sia al centro di pochi consensi tra il pubblico. Il film Pompeii inizia con scene inutilmente violente, che ricordano un po’ il film “Il gladiatore”, per poi “perdersi” in una trama sicuramente non storica, e va pure bene. La ricostruzione dell’antica Città di Pompei è senz’altro credibile e assai accurata: quindi, primo premio per sceneggiatura. Anche l’intreccio amoroso tra lo schiavo è una nobile pompeiana pure ci sta bene, e in effetti fa da “salvagente” al  film, come del resto con la magistrale spettacolarità dell’eruzione vulcanica (un po’ apocalittica) e un finale emozionante. A parte le scene di guerra (che potevano essere benissimamente evitate), il film poteva reggersi tranquillamente sulla storia d’amore – quasi fiabesca – e la pioggia di fuoco del vulcano. Questo bastava per farne davvero un bel film. Interessante pure la storia di amicizia di due gladiatori-schiavi che dapprima avrebbero dovuto sfidarsi per i nobili romani assetati di sangue, poi il tutto viene capovolto, e i due si ritroveranno invece fianco a fianco per sopravvivere alla potenza romana, che si spacciava per donatrice di libertà agli schiavi, e tra i due nascerà una profonda amicizia. Infatti, il film sottolinea anche la prepotenza e la spietatezza che vigeva a quel tempo sotto l’impero romano e l’abuso di potere che esercitavano sui poveri plebei e persino sui patrizi. Quando i romani sembrano eccedere in questo despotismo e quando tra lo sc Continua a leggere

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