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Il puff non glielo do !

Creato il 01 settembre 2010 da Marco
Il puff non glielo do !
«Il più grave errore di ogni azienda è quello di considerare i consumatori come degli imbecilli...»
Da un fatto realmente accaduto.
Ritengo opportuno raccontare la mia esperienza vissuta con la società Euroarredi (http://www.euroarredigroup.com) in veste di consumatore.
Poco tempo fa ho acquistato presso questo mobiliere ben tre ambienti: soggiorno, cucina e cameretta, in particolare il prezzo della cucina fu bloccato un anno prima della consegna del mio appartamento nuovo, al fine di definire gli attacchi idraulici e favorire così il lavoro di posa dell'impresa costruttrice.
Peccato però che dopo un anno e ben due sopralluoghi da parte del tecnico di questo mobilificio la cucina sia stata progettata con gravi errori (l'anta del pensile scolapiatti sbatteva contro lo stipite della porta/finestra della cucina impedendo l'apertura totale della stessa).
Il mio disappunto e la mia denuncia nasce non tanto dall'errore in se stesso, anche se molto grave e grossolano per un mobiliere abituato a "masticare" queste cose ogni giorno, ma dalla sua etica antiprofessionale !
All'atto della consegna dei mobili si sono presentati due operai montatori albanesi, sprovvisti delle attrezzature idonee per lavorare, in particolare di una scala necessaria per montare i pensili e di tasselli per il cartongesso (nonostante i due sopralluoghi precedentemente fatti gli operai non sapevano che le pareti erano in cartongesso).
Di conseguenza in mancanza di una scala hanno pensato di adoperare gli elettrodomestici (lavastoviglie e forno) come trampoli per sollevarsi da terra e raggiungere le zone più alte !?
Alla fine il lavoro non è stato completato a causa di un errore di progettazione di un pensile e di costruzione di alcune mensole per scrivania, hanno comunque preteso di essere pagati riservandosi di uscire una seconda volta per sistemare gli errori e completare la fornitura con la consegna del soggiorno.
Credo che ogni consumatore possa immaginare che cosa significhi vivere in una casa incompleta, con mobili montati a metà e quindi inutilizzabili.
In occasione della seconda uscita per la consegna del soggiorno si sono presentati due nuovi operai che con molta buona volontà hanno iniziato il montaggio, peccato che due vetrine facenti parte della configurazione non erano del colore da me scelto !?
Oltretutto avrebbero dovuto anche montare delle mensole all'interno dell'armadio cameretta, consegnato incompleto la prima volta, ma purtroppo anche quelle erano sbagliate (più grosse di quelle che servivano).
Per la seconda volta sono stati da me costretti a interrompere i lavori e a ritornare con vetrine e mensole giuste ! Ovviamente in questa occasione non ho ritenuto opportuno pagarli causa il non completamento dei lavori, con conseguenti ire e disappunto da parte del loro direttore !?
Intanto il tempo passava e il disagio in casa si faceva sempre più pesante, in due uscite non erano stati capaci di completare neanche un ambiente dei tre acquistati, tutti lasciati a metà e quindi inutilizzabili !
Dopo un mese e mezzo dal primo intervento, una settimana prima delle ferie estive, sono usciti per l'ennesima volta, con gli stessi operai della seconda uscita, che con buona volontà hanno terminato i lavori.
Per colmare il disagio patito ho chiesto uno sconto sull'importo a saldo, ma purtroppo dalla sede me lo hanno negato e mi hanno invitato a pagare poiché il lavoro era stato completato !
Al fine di evitare ulteriori discussioni mi hanno proposto un omaggio che mi sono recato quanto prima a ritirare presso il loro show room, ma una volta arrivato mi hanno vincolato a scegliere un oggetto in esposizione di importo non superiore a 80 euro !?
Praticamente impossibile trovare qualcosa di così economico ! Infatti la mia attenzione era caduta su una piccola poltrona a puff del valore di 160,00 euro che ovviamente mi hanno negato !
Scocciato ho mollato tutto e me ne sono andato senza omaggio, naturalmente senza alcun dispiacere da parte del mobiliere.
«… i consumatori non sono degli imbecilli, sono loro a definire il tuo brand».
(Simon Clift, responsabile marketing Unilever)

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