Venerdì 30 gennaio alle 18, presso la libreria Lovat di Trieste, il fumettista Reinhard Kleist presenterà il suo ultimo libro intitolato Il pugile. Si tratta di una delle tappe del tour che toccherà anche Roma, Genova e Milano, attraverso il quale l'autore berlinese farà conoscere al pubblico italiano la storia vera di Hertzko Haft, un ebreo polacco diventato pugile ad Auschwitz. Il volume, pubblicato dai tipi della Bao Publishing, si basa sul libro scritto dal figlio Alan Scott Haft che, appena nel 2003, scoprì la straordinaria e terribile vicenda vissuta dal padre.
Deportato nel campo della morte, Hertzko fu obbligato a salire sul ring per intrattenere gli ufficiali delle SS e, grazie alla box, riuscì a salvare la propria vita. Kleist ci racconta una terribile storia di sopravvivenza: il pugile sa che ad ogni combattimento che lo vede vincitore corrisponderà la morte per il perdente, detenuto come lui. Una crudele lotta per la vita. Ma è anche una storia di speranza e d'amore. E' infatti la speranza di rivedere Leah Pablanski, la ragazza della sua città natale di cui si è innamorato prima della deportazione, che dà la forza ad Hertzko di fare tutto il possibile per rimanere vivo.
"Dopo quello che ho passato cosa vuoi che possa farmi un uomo coi guantoni?"La determinazione di Hertzko, e il suo sapere fare a pugni, lo tengono in vita fino all'arrivo dell'Armata Rossa, quando riesce a scappare dai suoi aguzzini durante una marcia della morte, travestendosi da guardia tedesca. Emigrato negli Stati Uniti, diventerà pugile professionista fino ad incontrare sul ring il leggendario Rocky Marciano, futuro campione del mondo dei massimi. La sconfitta con il pugile italo-americano spingerà Hertzko a ritirarsi dalla box e ad aprire una bottega di fruttivendolo.
Dopo il libro su Johnny Cash del 2006, che lo fece conoscere a livello internazionale, e quello su Fidel Castro del 2010, con Il pugile l'artista tedesco si conferma essere uno dei migliori autori a livello internazionale di biografie a fumetti. Kleist riesce infatti ad emozionare il lettore condensando in una storia coerente ed omogenea gli aspetti e i momenti più importanti delle vite dei protagonisti dei suoi libri. Ma oltre alle sue indubbie capacità di storyteller, punto essenziale dello stile di Kleist è il tratto espressionista che, con i suoi chiari scuri, fa rivivere sulla pagina sia le lacerazioni interiori di Man in Black, che la passione politica del Leader Maximo ed ora l'orrore dei campi di sterminio.